La Procura di Reggio Calabria, a sorpresa, potrebbe archiviare il giallo di Madalina Pavlov: la ragazza rumena di 21 anni che il 21 settembre del 2012 morì misteriosamente precipitando da un palazzo di via Bruno Buozzi nel capoluogo calabrese. In un primo momento il caso fu archiviato come “suicidio”, ma dopo il lavoro del “CAT- Crime Analyst Team”, la magistratura inquirente ha cominciato a indagare per istigazione al suicidio. Adesso invece il pm incaricato ha chiesto l’archiviazione del caso.
Il Crime Analyst Team accusa. Antonio Petrongolo, legale di Agafia Cutulencu cioè la madre di Madalina, ha già presentato opposizione. Il Crime Analyst Team (coordinato dalla criminologa Mary Petrillo e formato anche dal tecnico informatico Fabio Calvani e dalle psicoterapeute Aida Francomacaro e Rossana Putignano) ne ha parlato a Radio Cusano Campus durante “La Storia Oscura”, trasmissione curata e condotta dal nostro Fabio Camillacci per il ciclo storia del crimine e della criminologia. Secondo il CAT: “Sarebbe uno scandalo non considerare i molti punti evidenziati dallo studio delle carte. In passato, riguardo a questo caso, vennero fuori anche storie di minacce nei confronti di chi all’epoca si occupava della vicenda come consulente della famiglia e anche alcuni giornalisti locali, subirono pressioni e minacce, mentre trattavano il caso in questione, ciò quindi avvalora l’ipotesi che la ragazza non si è uccisa, ma forse dietro questa morte c’è molto di più ed è questo molto di più che la famiglia vuole capire!”. I
L’avvocato Petrongolo alla Radio dell’Università Niccolò Cusano. In particolare, l’avvocato Antonio Petrongolo a Radio Cusano Campus ha spiegato: “Abbiamo subito presentato opposizione alla richiesta di archiviazione. Inoltre, abbiamo formulato sulla scorta di ampie valutazioni, sia per quanto concerne le modalità che per quanto riguarda l’esame finora inascoltato di alcuni elementi, la richiesta di una serie di attività investigative che a nostro avviso dovrebbero essere attivate per fare piena luce sul caso. Tra queste c’è la richiesta di riesumazione del corpo di Madalina Pavlov. Questo perché –ha precisato l’avvocato Petrongolo a Radio Cusano Campus- ci sono degli elementi emersi in sede di valutazione che in sostanza non sarebbero stati esaminati o comunque adeguatamente motivati da parte della magistratura inquirente. Ad esempio, all’epoca non fu fatto il tampone vaginale alla vittima perché non ritenuto opportuno e non furono fatti ulteriori approfondimenti in ordine alla natura della compatibilità di numerose lesioni, fratture ed ematomi riportate sul corpo di Madalina. Quindi chiediamo con forza un approfondimento dell’aspetto medico-legale”.