Genitori sfiduciati sugli esiti del ‘dopo di noi’, e politici fiduciosi sul presente e il futuro di una legge innovativa. L’ultima personalità, del PD, ad essersi espressa a riguardo è stata Ileana Argetin, a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus. Nell’intervista l’onorevole ha confermato quello che altri colleghi nelle stesse ore hanno ribadito su altre testate giornalistiche, aggiungendo quali sono i punti migliorabili. “La legge non è un fallimento, ma un passo in avanti”, ha esordito l’on. Argentin in trasmissione, sottolineando che “ci sono delle difficoltà in corso”, ma sarebbero risolvibili, nel tempo. Siamo al solito disaccordo politica – elettori: che sia strategico, o psicologico, ovvero dettato dall’incertezza del domani, poco importa. Quello che conta è capire come rimarginare la frattura. Con grande onestà, l’Argentin, ha pure evidenziato che di migliorabile c’è la quantificazione del problema, proponendo un osservatorio in grado di definire nel dettaglio il numero dei disabili esistenti. E infatti ha aggiunto: “Non abbiamo un osservatorio dei numeri reali della disabilità, attualmente i disabili e gli anziani, non autosufficienti, sono nello stesso capitolo di bilancio.”
“Ho presentato un’interpellanza su questo, il problema sono gli enti locali, le regioni, che lasciano sole le famiglie”, aggiunge, subito dopo evidenziando i limiti della legge, e incalza, a favore dell’operato del PD “abbiamo messo a disposizione 180 milioni di euro, è una legge finanziata, non possiamo dire che non ci sono soldi. Il governo ha fatto decreti attuativi, capisco le famiglie che si sentono sole. Se gli enti locali non si attivano farò l’interpellanza, mi attiverò con manifestazioni genitoriali. Non è uno scarica barile, è lì il problema.” Chiusa l’analisi positiva, e incoraggiante, sul ‘dopo di noi’ Ileana ha parlato del nuovo disegno di legge a cui sta lavorando, a costo zero, che pare non interessare a nessuno. E’ il progetto che conserva nel cassetto, e che vorrebbe sapere realizzato. L’idea è quella di permettere ai disabili che non possono firmare, usando le mani, di farlo attraverso una impronta digitale. Si tratterebbe di un ulteriore passo in avanti verso una vita indipendente, nei confronti di chi è costretto a farsi aiutare per sempre. Sul nuovo disegno di legge, e sulle ragioni per cui è venuto alla luce dice: “Negli uffici pubblici bisogna firmare, e se tu non puoi ti serve un tutore per la firma. E’ gravissimo che si costringa una persona con disabilità a firmare. Glielo dico perché tempo fa non ho potuto ritirare un documento perché non firmavo. Abbiamo raccolto più di dieci mila firme digitali, ma rimaniamo in attesa che qualcuno ascolti la nostra voce. E’ una legge senza costi questa!”
Ascolta qui l’intervista integrale