Il caso del giorno è quello, intercettazione Renzi. Lo scoop del Fatto Quotidiano è stato commentato questa mattina in diretta su Radio Cusano Campus, nel corso di ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

INTERCETTAZIONE RENZI. L’OPINIONE DI RENATO BRUNETTA

“Per tutte le intercettazioni che non vengono utilizzate con le garanzie di legge all’interno del processo ho orrore. Non è accettabile una conversazione privata venga pubblicata dalla stampa, a prescindere dagli interlocutori”

MOLTO CRITICO, DUNQUE, IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALLA CAMERA, RENATO BRUNETTA

“Una intercettazione viene pubblicata e non si sa perché fatta, in quale contesto, sulla base di quale indizio di reato. Tutto questo vuol dire che non esiste più la nostra vita privata.”

REGIME AUTORITARIO

“Se accadono queste cose vuol dire che siamo in un regime autoritario inaccettabile in cui poi gli amici degli amici possono avere accesso a queste intercettazioni e usarle per i propri fini”.

L’OPINIONE DI ANTONIO DI PIETRO

“Mi pare che sia un normale dialogo tra padre e figlio, con un figlio che ha una esperienza tecnica e giuridica maggiore rispetto al madre e gli consiglia come comportarsi davanti a un interrogatorio”

L’EX MAGISTRATO E’ DIRETTO

“Non ci vedo niente di male, un’intercettazione del genere non doveva nemmeno essere trascritta. Non amo Renzi ma non mi pare che un dialogo di questo genere possa destare scandalo. E’ normale che padre e figlio si parlino”.

IN GENERALE

“Quando ci sono le intercettazioni telefoniche, magari vengono intercettate mille telefonate. Due servono, le altre 998 non devono essere nemmeno trascritte, perché possono servire solo a sputtanare le persone”.

LO SCOOP DEL FATTO

“Nel caso di specie, così come ho letto l’intercettazione, mi pare un normale colloquio tra padre e figlio, col figlio che spiega al padre come ci si deve comportare davanti a un magistrato. Le prove sono ben altra cosa”.