Pensando agli autolesionisti, la prima osservazione che viene in mente, è che nessuno li ha educati ad amarsi; successivamente viene da pensare a quanti modi di ferirsi esistono; e infine viene naturale mettere in piazza in problema, provando a lenire il dolore di insegnanti e genitori. Sì, lenire, è il termine giusto. Gli adulti nell’apprendere che i ragazzi si fanno male rabbrividiscono. Per gli adolescenti, l’azione autolesiva aiuta ad alleviare il dolore inflitto da un accumulo di emozioni negative; per gli adulti, è il pretesto per sentire un esperto. Ma è ormai una fase avanzata di dolore accumulato nel tempo. Per questo è necessario “partire da quando sono piccoli ad un uso consapevole del corpo, anche nelle piccole cose. Ebbene educare i figli alla parola, al dialogo e al confronto. Il problema alla base dell’autolesionismo è dato dalla regolazione degli stati interni. Gli adolescenti che non riescono ad avere questo controllo emotivo interiore si esprimono attraverso i gesti”, dice Maura Manca, a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus.
“Ci sono persone che lo fanno quotidianamente, o sistematicamente, ci raccontano forti conflittualità in casa: non solo coi genitori, ma anche tra i genitori stessi”, sottolinea Maura, parlando della relazione genitori – figli e ipotizzando alcune cause scatenanti. “I piercing, i tatuaggi, per molte persone sono forme di autolesionismo. Certe popolazioni tribali modificano il loro corpo con l’intento di abbellirlo, nel nostro caso si parla di ragazzi che soffrono, adolescenti soli, che comunicano maltrattando il corpo”, aggiunge subito dopo, ponendo l’accento sull’uso che oggi se ne fa del corpo, come mezzo per esprimersi, e parlare agli altri, a svantaggio della psicologia. “Il grosso dei problemi è nella relazione madre – figlio, è la mamma che si occupa di loro. […] L’autolesionismo è una maniera per essere visti, e accettati, dal momento che i primi a non accettarsi sono loro. Se il genitore li accetta, si accetteranno. Il corpo è il mezzo con cui comunicano le emozioni al mondo adulto”, afferma, a seguire, la dottoressa Manca.
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