Patrizia Prestipino (PD) è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
E’ pesante l’accusa di Ferruccio de Bartoli, ex direttore del Corriere della Sera, che nel suo libro Poteri Forti (o quasi) ha dichiarato che, nel 2015, Maria Elena Boschi chiede all’ad di Unicredit “di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria”. A tal proposito Patrizia Prestipino è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano: “Siccome ho la coscienza pulita e un istinto che mi porta a difendere la Boschi, ho voluto scrivere una lettera aperta di sostegno ad una persona davvero speciale e in gamba -ha affermato Prestipino-. L’accusa sinceramente non la vedo. Qual è l’accusa che De Bortoli ha tenuto nascosta per 2 anni per poi tirarla fuori per la presentazione del suo libro? Chiamarlo escamotage giornalistico di basso cabotaggio mi pare giusto. Siccome non credo che Boschi sia così sprovveduta di mentire al Parlamento, penso che quelle cose non le abbia mai dette. La preoccupazione della Boschi non era salvare il padre, ma salvare i risparmiatori e i dipendenti di Banca Etruria. Vorrei ricordare ai sapientoni che hanno criticato il salvataggio di Mps che se crolla una banca del genere si porta appresso tutta l’economia italiana. Si fa presto a fare il grillino del momento e lanciare fango su tutto e tutti, però la real politik è un’altra cosa, quando devi salvare un’azienda ti devi mettere una mano sulla coscienza. Qui c’è solo la parola di un illustre giornalista che però è già scivolato due volte di fronte a una denuncia, ha dovuto chiedere scusa a Marco Carrai e ha perso il posto di lavoro due volte. Preferisco di gran lunga la sobrietà di Paolo Mieli”.
“Ora dicono che la Boschi è l’anello debole della squadra di Renzi –ha aggiunto Prestipino-. Dicono queste cose perchè è una donna bella e intelligente, dunque suscita invidia e gelosia soprattutto nelle altre donne, cosa che mi fa un po’ orrore. E poi è una donna potente che ci sa fare e sa fare bene il suo mestiere. E’ una persona che si approccia al prossimo con grande umiltà. Mi pare un accanimento terapeutico di cui non abbiamo bisogno. Letta faceva le stesse cose della Boschi con il suo governo ma la Boschi è stata definita una maestrina e lui no”.
E sull’appoggio ricevuto da Renzi? “Sono arrivata a Renzi per esclusione, perché nel 2011 tutti i miei amici avevano seguito Rutelli -afferma Prestipino- quindi sono andata alla ricerca di un alleato dato che ero da sola e non mi voleva nessuno. Avevo il numero di Renzi, l’ho chiamato, abbiamo parlato seduti in una trattoria e lui mi ha detto: diamoci da fare, facciamo la rivoluzione insieme nel partito democratico e le cose poi sono andate così. Non ha sbagliato un colpo, tranne alla fine. Anche se lui aveva il dovere di fare le riforme, dato che era l’obiettivo principale del suo mandato. Forse il metodo, le modalità sono state eccessive”.
Infine, in merito a quanto affermato da Debora Serracchiani Presidente del Friuli-Venezia Giulia, secondo cui lo stupro commesso da un profugo è più grave di quello commesso da un italiano, Prestipino ha affermato: “Quando c’è una dichiarazione giornalistica va sempre contestualizzata, perché è un po’ come un’intercettazione telefonica. Sicuramente è uscita male, perché lo stupro è uno stupro, punto. Forse voleva dire che se do al migrante l’accoglienza e l’assistenza e tu ti metti a fare questo, è come il parente che ruba in casa. Detto questo, è una dichiarazione uscita male perché lo stupro è stupro, c’è poco da discutere su questo”.