I lavoretti scolastici sono ritenuti superflui e inutili, da taluni adulti. Altri, invece, accolgono commossi il pensiero, seppure realizzato con l’ausilio dell’insegnante, e poco funzionale. La questione divide, genitori, e addetti ai lavori. Tuttavia, è interessante capire se il piccolo omaggio è utile ai fini educativi o no. Monica Giovatore, arte terapeuta, intervistata a #genitorisidiventa, il programma per famiglie di Radio Cusano Campus, ha voluto porre l’accento sul valore emotivo dei famosi lavoretti, e su quanto sia importante per un bambino sapere soddisfatto il genitore del regalo. “Complimentarsi è un passaggio fondamentale, fa bene all’autostima dei bambini”, dice la Giovatore in trasmissione. “Il più delle volte, i lavoretti sono oggetti che hanno un riscontro pratico poco efficace, non sono funzionali, ma sono utili per il processo emotivo attraverso cui il bambino costruirà il pensierino, per la mamma o il papà. Portano i figli ad esplorare emozioni”, sottolinea Monica.
Durante l’intervento radiofonico è stato proposto di continuare su questa direzione, anche emotiva, cercando di produrre oggetti diversi tra loro e più autentici. Ad esempio, se ogni bambino esprimesse delle parole a caso, e scrivesse una poesia, si scoprirebbe anzitutto che il caso non è un caso, e in secondo poi si lavorerebbe sulle diversità tra persone. I lavoretti sarebbero diversi, ma verrebbero realizzati con la stessa tecnica. “C’è una tecnica nell’arte terapia riguardo il costruire una poesia, basterebbe far scegliere al bambino delle parole, anche una decina, quelle che magari a lui piacciono di più, e unirle in un contesto che abbia un senso. Le parole scelte a caso, si scopre, che attraverso un processo di esplorazione emotiva si scopre che non sono scelte a caso, come diceva Jung”, fa sapere l’esperta di arte terapia.
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