Pomezia e il suo incendio sembrano essere un caso più grande di quel che promettevano le premesse. La fabbrica finita nel rogo aveva al suo interno l’amianto ed ora il pericolo è scattato con la luce rossa. Lo spiega a chiare lettere, e non nascondendo la sua preoccupazione, l’ Avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto il Presidente ONA su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Nel rogo dello stabilimento di Pomezia è stato rilevato amianto. La questione fa paura e la sottolinea l’ Avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto in diretta su Radio Cusano Campus:
Sullo stato d’emergenza: “Il problema non è soltanto l’amianto, ma anche la diossina e altri agenti cancerogeni –ha affermato Bonanni-. Abbiamo diramato un bollettino che invita all’uso di maschere FFP3 apposite per evitare il rischio di inalazione di polveri, invitiamo chi abita nei dintorni ad usarle. Come osservatorio nazionale amianto ci costituiremo parte civile per chiedere il risarcimento danni per i cittadini”.
Sull’intervento delle istituzioni: “A tutt’oggi non hanno allestito un’unità di crisi che possa fornire assistenza a chi ha subito malori e ha necessità di chiedere chiarimenti. La Asl avrebbe dovuto rendere pubblici i livelli di contaminazione invece abbiamo notizie frammentarie, scarne, quindi nel dubbio conviene applicare tutte le misure di sicurezza. Per Pomezia c’è una responsabilità dello Stato e delle istituzioni, che non sono state in grado di prevenire questo disastro. Nello stabilimento non c’era servizio antincendio e doveva essere rimosso l’amianto. Si tende a minimizzare ma fra 30 anni vedremo gli effetti di questo incidente. Dovevano essere applicate misure più cogenti e distribuite maschere per evitare rischi di mesotelioma”.