Fece scalpore. Il delitto di Marta Russo fece molto scalpore. A distanza di tantissimi anni non si placa l’opinione pubblica e lo dimostra l’attualità che, ogni volta che torna sul tema, riaccende i fari. Ecco il contesto in cui s’è inserita l’ospitata dell’avvocato Francesco Petrelli, Segretario dell’Unione Camere Penali, che è intervenuto ai microfoni di “Legge o Giustizia del nostro Matteo Torrioli. Ecco cos’ha detto sul tema il legale in diretta su Radio Cusano Campus.
L’avvocato Francesco Petrelli è in prima linea per la raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per la separazione delle carriere tra giudici e magistrati. Petrelli, avvocato di Giovanni Scattone, è tornato a parlare anche del processo per la morte di Marta Russo su Radio Cusano Campus:
Sulla natura di quel processo: “In quel processo, ed è stato detto da molti, si sono verificati due guasti importanti che connotano una giustizia ingiusta. È stato uno dei primi casi di straordinaria esposizione mediatica, un processo nel quale l’opinione pubblica si è spaccata tra innocentisti e colpevolisti. La ricerca disperata di un colpevole a tutti i costi ha dato poi luogo a quel fenomeno che viene spesso indicato come “la fallacia del tiratore scelto””.
Su come funzioni “la fallacia del tiratore”: “Si individua un soggetto come possibile autore di un reato e poi si incominciano a cercare spasmodicamente elementi che possano assecondare e confermare quell’ipotesi o quell’intuizione investigativa, abbandonando ogni altra pista alternativa, eliminando dall’orizzonte della prova tutti quegli elementi che contrastano con quella ricostruzione. Questo modo di procedere si chiama, appunto, la fallacia del tiratore scelto perché, metaforicamente, fa riferimento all’immagine di colui che intanto tira il colpo e poi ci costruisce intorno il bersaglio. È la strada maestra che porta all’errore giudiziario”.