Ci si può difendere da un’aggressione? E’ giusto? E’ sbagliato? Lo si può fare solo nel buio della notte? Battute, confusione e rabbia sul tema della legittima difesa. Le novità sono tante e le commenta per i nostri ascoltatori l’avvocato Daniele Bocciolini che è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus nella trasmissione “Legge o Giustizia” del nostro Matteo Torrioli. Ecco cos’ha detto sull’argomento il legale in diretta su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.
Per commentare le novità in tema di legittima difesa, tanto discusso dall’opinione pubblica, c’è l’avvocato Daniele Bocciolini. Ecco i passaggi clou dell’intervista del legale in diretta su Radio Cusano Campus:
Rispetto alla legge precedente: “Non è cambiato moltissimo. Per me è stato fatto tanto rumore per nulla. Inizialmente si voleva modificare l’articolo 59. Alla fine si è modificato anche l’articolo 52. Si sono voluto allargare le maglie della legittima difesa domiciliare e ridurre i limiti dell’articolo 59, combinato con l’art 55, ovvero l’eccesso colposo di legittima difesa. Con la nuova legge, la colpa di chi agisce è sempre esclusa quando l’errore è conseguenza del grave turbamento psichico. Ci sarà l’onere probatorio a carico di chi agisce, quindi di chi si difende, dimostrare tutto questo e sarà anche singolare stabilire il grave turbamento psichico. L’eccesso colposo verrà sempre stabilito da un giudice, ci sarà sempre un procedimento nei confronti di chi si è difeso”.
Su quale sia punto: “E’ stabilire aprioristicamente se ci sono i presupposti per la legittima difesa: solo dopo si contesta l’eccesso di legittima difesa e si valuta il turbamento psichico. I limiti della legittima difesa non cambiano, ad esempio se il ladro scappa o se desiste allora non si può sparare. Ripeto, sarà complicato stabilire cosa si intende per grave turbamento psichico. Sarà un fiorire di consulenze: criminologi, psicologi e psicoterapeuti dovranno stabilire se il soggetto che ha sparato era affetto da un grave turbamento psichico”.
Sul pagamento, da parte dello Stato, delle spese legali sostenuti di chi si è difeso e che viene poi assolto: “Stando alla nostra carta costituzionale non possiamo fare delle discriminazioni. Pensiamo ad un giornalista imputato per diffamazione per aver esercitato il diritto di critica: lui non viene risarcito quando assolto”. Bocciolini precisa ancora che “nessuno dice che si può sparare come il far west. Non c’è licenza di sparare. Chi spara deve essere sottoposto ad un processo penale. Non c’è nessuna immunità per chi spara nel proprio domicilia: l’immunità ce l’hanno solo i parlamentari”.