Inseguire i propri sogni non è facile e richiede molto impegno e tanta pazienza. Georgia Rusu, origini romene e italiana di adozione,  ha impiegato 3 anni per raggiungere il suo obiettivo e in questo tempo ha avuto modo di pensare lungamente al suo futuro e a quello che avrebbe dovuto fare per realizzarlo così come lo aveva immaginato.  Georgia arriva in Italia, a Desio, all’età di 13 anni ma la voglia di studiare e viaggiare la perseguita senza darle un secondo di tregua ed ecco che all’orizzonte si profila la Danimarca. Georgia, che nel frattempo ha aperto un blog nel quale raccoglie interviste sull’esperienza di studenti stranieri in Danimarca, ha raccontato la sua storia ai microfoni di Radio Cusano Campus.

Come ti sei imbattuta in questo paese e quando hai deciso di andarci per studiare?

“Quando ero ancora al liceo scoprii che era possibile studiare gratis all’università in alcuni paesi UE come  Danimarca, Norvegia, Scozia e decisi che avrei proseguito i miei studi in uno di questi paesi. Dopo tante ricerche la scelta ricadde sulla Danimarca, non solo perché offre insegnamento gratuito ma anche perché si ha la possibilità di seguire corsi in lingua inglese e il metodo di insegnamento permette mi mettere in pratica ciò che viene imparato dai libri”.

Non è stato tutto così semplice come sembra.

“Purtroppo il mio percorso non fu lineare e dopo essermi diplomata non potetti fare domanda per la Danimarca perché il diploma e il certificato di lingua inglese, documenti fondamentali per l’iscrizione, non erano pronti. Altra ragione fu perché non sapevo realmente ciò che volevo fare e questo dilemma mi ha portato a fare una scelta sbagliata, ossia iscrivermi ad un corso di laurea che di lì a poco avrei finito per odiare. Dopo un anno passato in un’università milanese partii per la Danimarca per conoscere meglio il paese e perché no, per rimanerci. Dopo un mese tornai a casa perché partii senza un obbiettivo ben preciso nella mia mente e questo mi fece capire che bisognava fare le cose con calma”.

La tua storia riparte dunque dall’Italia?

“Ebbene sì, iniziai a cercare lavoro e lo trovai all’EXPO dove passai 6 mesi fantastici a lavorare per il padiglione spagnolo. Quest’esperienza mi ha aiutato a crescere sia personalmente che professionalmente. Fu anche grazie a questo lavoro che riuscii a mettere i soldi da parte per la partenza e a pagarmi il corso e l’esame del certificato di lingua inglese. Finalmente a febbraio 2016 potetti finalmente fare domanda e a luglio ricevetti la risposta tanto sperata. Ora vivo ad Horsens, città della parte peninsulare della Danimarca. Ho scelto di trasferirmi in questa città perché i costi dell’alloggio e della vita in generale è inferiore in comparazione con altre città come Copenaghen, Århus oppure Alborg”.

Come è la vita accademica ad Horsens e quali sono le principali differenze che hai avuto modo di notare tra il nostro sistema universitario e quello danese?

Nonostante Horsens non sia una città molto grande ospita l’università con il Campus più grande della Danimarca, Via University College, dove frequento un corso in Marketing Management. Sin dal mio arrivo individuai notevoli differenza tra l’università danese e quella italiana: le classi hanno un numero massimo di 50 studenti; ogni studente ha una sua pagina web personale dove ha accesso a tutte le informazioni riguardanti i suoi studi, a partire dalle lezioni che vengono caricate anche in anticipo, regolamenti ecc.
L’orario viene organizzato dalle università per l’intero semestre e si predilige sempre lo studio in gruppo, questo metodo viene adottato anche durante gli esami.
Le teorie imparate vengono applicate su casi reali in modo tale che lo studente apprenda al fine di utilizzarle in modo pratico ed efficace per risolvere problemi reali. L’approccio che si ha con i professori è molto informale e si pone moltissima attenzione sul punto di vista e sulle idee dello studente. Le università sono aperte 24 ore su 24 e si può accedere tramite una tessera personale e la maggior parte hanno anche un asilo nido”.

Come è il costo della vita in Danimarca?

Pur frequentando gratuitamente l’università le spese che si devono affrontare nella vita di tutti i giorni come bollette, affitto e il mangiare hanno un costo più alto rispetto all’Italia e fu così che iniziai a cercare lavoro. La fortuna fu dalla mia parte quando un giorno passeggiando per i corridoi della mia università vidi nella bacheca del Career Centre un annuncio che catturò la mia attenzione perché riguardava un lavoro part-time per studenti che parlassero l’italiano. Il processo fu molto breve perché mandai il curriculum, feci il colloquio e come regalo di natale ricevetti la notizia che fui assunta. Ora lavoro come Country Marketing Manager, presso Trendhim, impresa che si occupa della vendita di accessori e gioielli per uomini. Ho tantissime responsabilità sulle mie spalle perché sono responsabile dell’intero mercato italiano e, devo dire la verità, all’inizio avevo paura di non essere abbastanza brava ma grazie al sostegno dei miei superiori e dei colleghi in un mese sono diventata autonoma nel mio lavoro”.

Riesci a lavorare e studiare ottenendo risultati importanti?

Il lavoro è molto flessibile e mi viene data totale libertà per la scelta dell’orario lavorativo purché completi un numero di 44 ore al mese. Grazie a questo numero di ore sono riuscita a fare domanda per il sussidio che lo stato offre agli studenti europei che lavorano dal valore di circa 500 euro netti.
Ciò che ho imparato in questi 3 anni di incertezze e attese e che bisogna capire ciò che desidera fare veramente e anche se il cammino sembra pieno di intoppi bisogna essere testardi e non mollare perché quando il sogno viene raggiunto ci si sente realizzati personalmente”.

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