Esiste un modo di fare molto basso, anche in ambienti piuttosto alti, come quello medico e ospedaliero, che può ledere l’autostima delle partorienti, e violare il ‘sacrosanto’ diritto di essere libere di scegliere. E’ una delle ragioni per cui un coraggioso gruppo di brave professioniste ha deciso di scendere in campo e provare a cambiare l’abominevole stato delle cose. Freedom For Birth Rome Action Group è il nome dell’associazione che vorrebbe le donne libere dalla violenza ostetrica. “In Italia abbiamo eccellenti ospedali, ma un alto tasso di medicalizzazione che causa maggiore dolore, e danni, alla salute delle donne e dei bambini”, dice Gabriella Pacini, ostetrica, a #genitorisidiventa. “Alcune cose che diamo per scontate, entrando in sala parto, ci accorgiamo che non lo sono più. Ad esempio, scegliere la posizione nella quale travagliare, partorire, questa libertà viene negata. Non viene concesso di mangiare, né di bere, durante il travaglio”, sottolinea Mirta Mattina, psicologa, su Radio Cusano Campus. “Da un punto di vista psicologico quando una persona si sente esautorata della libertà di scegliere delle cose più semplici e banali, si può innescare l’impotenza appresa, secondo cui il soggetto capisce di non essere in grado di scegliere, e c’è qualcuno che sceglie al proprio posto”, ribadisce la Mattina subito dopo.
Solo l’ironia tagliente, e spietata, può liberare da violenze gratuite, e ingiustizie diffuse. Non esistono altri metodi, egualmente efficaci, per affrontare con leggerezza le tante subdole brutalità che la modernità ha in serbo per il noto sesso debole. In tutti gli ambiti, a tutti i livelli, non c’è rispetto. “L’episotomia è il taglio che viene fatto alla vagina, ed è un piccolo intervento chirurgico, che non è stato mai avvalorato dagli studi. Anzi, dicono che non andrebbe fatto, se non in rarissimi casi, ovvero il 2% dei parti. E’ una medicalizzazione non necessaria”, aggiunge Gabriella Pacini sostenendo che affidarsi agli esperti non è sempre sinonimo di sicurezza durante il parto. “Molte pratiche creano dolore, sofferenza e danno alla salute”, afferma Pacini sottintendendo quanto siano superflue certe decisioni prese dalle esperte. Il gruppo Freedom For Birth ha scelto di affrontare il problema con leggerezza e ironia, attraverso il linguaggio del cinema, e con risultati notevoli. ‘La prestazione’, che trovate su You Tube e che potete vedere gratuitamente, ha ottenuto riconoscimenti di rilievo ed è stato visualizzato da una quantità di internauti inaspettata. A breve si comincerà a lavorare a ‘Si è sempre fatto così’, un corto che verrà realizzato attraverso una campagna di crowdfunding, dove viene chiesta la partecipazione attiva di mamme, e chiunque altro fosse interessato al progetto.
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