Le cose cambiano e, naturalmente, si complicano. E così, se è vero che un tempo la laurea era una certezza, ora getta ombre da molti punti di vista. In un’Italia dove l’alfabetizzazione era tutt’altro che scontata chi arrivava a laurearsi era persona degna di nota e, di conseguenza, era persona che facilmente trovava il proprio posto in un’azienda. Adesso l’asticella della qualità s’è alzata non poco, merito di un’Europa unita che molto ha fatto in tal senso, e sapere quello che si sa a tesi discussa non basta più. E allora che fare? Fermarsi prima rinunciando in partenza o andare oltre fino all’ultimo tassello di questa formazione moderna che vi mette sui libri per un tempo di vita maggiore? Si tratta, in sintesi, di prendere posizione nel binomio università o lavoro. Questo articolo non sceglierà per voi (sarebbe inopportuno) ma vi fornirà qualche osservazione importante per fare le vostre considerazioni. Buona lettura.
Università o lavoro? Sembra un bivio senza senso ma nel nuovo mercato globale non lo è. Perché ormai c’è da capire che l’iter accademico o lo si compie fino alla fine o non ha senso intraprenderlo.
Un laureato moderno non è un laureato e basta ma è uno studente che ha completato i 5 anni di studio presso l’Ateneo e poi ha anche finito il ciclo di specializzazione. Si tratta di presentarsi agli occhi di un Responsabile del Personale con un know-how preciso ed appetibile e non con un bagaglio di tuttologia inutile.
Se, invece, siete così onesti con voi stessi da non voler proseguire sui libri, sappiate che il gap con chi ha “il pezzo di carta” s’è molto assottigliato. Esistono tantissime strade didattiche in grado di darvi competenze comunque interessanti da spendere.
Come valutare corsi professionali
La rete offre tantissimi percorsi di specializzazione extra-universitari di livello. Il web ha creato un’esplosione di offerta e la possibilità a tutti di mettere sul piatto la propria peculiarità.
Solo due criteri sono validi nella selezione: deve essere qualcosa che ci sposa alle vostre attitudini e deve qualcosa di estremamente specialistico.
Dallo chef al grafico di moda, dall’export wine manager, dal counselor al Seo molte sono le nuove professioni a cui ambire.
Perché scegliere un master post laurea
Come anticipato in apertura, se, tra università o lavoro, avete scelto la prima, vuol dire che avete scelto di completare la formazione della laurea con un master.
Come dimostra l’offerta di realtà come Unicusano, la ragione per affidarsi a questo iter didattico è che sarete collegati a doppio filo con l’attualità e quindi con le reali necessità delle aziende.
Lo dimostra, a titolo puramente esemplificativo, il successo del master in “Analista del Medio Oriente” che vi prepara a contrastare il terrorismo con una professionalità ancora poco comune in Italia.