Vergognoso quanto accaduto domenica per la platonica sfida di Serie A Cagliari-Pescara (abruzzesi già retrocessi in B, sardi senza più ambizioni di classifica); assurdo il seguito disciplinare. L’Alto commissario Onu ha definito Sulley Muntari “un esempio nella lotta al razzismo”, ma per le regole del calcio italiano il calciatore ghanese del Pescara, ex Milan, merita comunque la squalifica.
I fatti del Sant’Elia. Muntari domenica pomeriggio si era reso protagonista di un acceso diverbio con l’arbitro Minelli perchè il fischietto non era intervenuto mentre alcuni tifosi del Cagliari intonavano cori razzisti. Conseguenza del diverbio: Muntari espulso per doppia ammonizione, la prima per proteste, la seconda per aver lasciato il campo senza autorizzazione. E puntualmente, il giudice sportivo ha squalificato il centrocampista per una giornata.
La notizia ha fatto il giro del mondo, apprezzamenti anche dall’Onu. Il gesto di Muntari è finito sui media di tutto il pianeta, diventando un vero e proprio caso internazionale. Giornali prestigiosi sono arrivati anche a definire il giocatore del Pescara, “un esempio nella lotta al razzismo”. I cori, la lite con l’arbitro e l’uscita dal campo: un modo eclatante per protestare contro gli ennesimi ululati razzisti partiti dalla curva cagliaritana. Un caso di cui si sono occupate addirittura le Nazioni Unite, definendo Muntari “un’ispirazione per tutti” e invitando la Fifa a prestare maggiore attenzione al persistente problema del razzismo nel calcio. Ma, al momento, salvo ricorso ancora da decidere, di tutta questa storia resta la decisione del giudice sportivo.
Solidarietà a Muntari. In primis, a esprimere solidarietà al centrocampista del Pescara è stato il console onorario del Ghana in Italia, Massimiliano Colasuonno Taricone (sua madre è di origine italiana). Il console ha visitato il centro sportivo Poggio degli Ulivi di Marina di Città S.Angelo per incontrare personalmente il calciatore, complimentarsi per il gesto e soprattutto capire cosa è accaduto domenica scorsa a Cagliari. Di fatto è stato assolto anche il club isolano. Conclusioni: gli ultras razzisti la fanno franca, la vittima no.