Sul caso del servizio andato in onda su Report riguardo il Vaccino contro l’HPV si sono espressi tre fra i massimi esperti di vaccini in Italia intervenuti nel corso del programma “Genetica Oggi” su Radio Cusano Campus. A commentare la vicenda il Prof. Alberto Ugazio, Responsabile Isba Istituto per la Salute del bambino Ospedale Bambino Gesù di Roma, che ha affermato come: “Il vaccino conto l’HPV è uno dei più utili creati negli ultimi anni, ed elimina praticamente il rischio di carcinoma del collo dell’utero. Tutte queste notizie, del tutto false, che vengono propagandate lasciano veramente perplessi perché sono appunto false e poi perché in fondo arrivano da reti televisive importanti. Non si sa bene se essere più stupiti o più sospettosi. Io sono sospettoso perché pesno che i giornalisti siano delle persone colte che sono in grado di informarsi in maniera compiuta e quindi mi sembra strano che dei giornalisti siano semplicemente vittima di dicerie e di fake-news. Magari c’è la volontà di compiacere qualche politico“
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Prof.Luciano Mariani
Sulla stessa lunghezza d’onda il Prof. Luciano Mariani, Responsabile della Ginecologia Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, fra gli esperti che svilupparono il vaccino contro l’HPV alcuni anni fa, che ha dichiarato come: “Dopo la trasmissione di Report c’è bisogno di mettere ordine nella comunicazione di questo vaccino perché si rischia qualcosa di brutto. Questa trasmissione ha instillato il tarlo del dubbio, del sospetto, la cosa peggiore che si possa fare. Questo è avvenuto sull’onda di eventi che sono aneddotici e che nessuno vuole ignorare ma bisogna ricondurli alla loro reale condizione numerica, episodica. E’ del tutto marginale rispetto ad 80 milioni di individui vaccinati che equivalgono a oltre 200 milioni di sodi somministrate”.
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Prof.Alberto Villani
Anche il Prof. Alberto Villani, Presidente Società Italiana di Pediatria e Responsabile Malattie Infettive pediatria generale Ospedale Bambino Gesù, ha tenuto a precisare come: “La società scientifica che rappresento ha promosso ed elaborato il calendario vaccinale della vita, che è stato adottato dal Ministero e dall’Istituto Superiore di Sanità come documento di riferimento per ciò che riguarda le vaccinazioni, abbiamo scritto una lettera ufficiale in cui si sottolinea quanto danno possa fare la disinformazione e quanto questo acquisti maggiore rilevanza se fatta dalla tv di Stato. Il canone lo paghiamo tutti ed è poco ragionevole che la tv di stato imposti una trasmissione per destabilizzare e mettere in discussione il Ministero della Salute, l’EMA e tutto ciò che è un riferimento solido al quale non si può non rivolgersi con serenità. Uno scivolone e speriamo non ce ne siano altri in futuro. Io rappresento 10mila colleghi pediatri e non esprimo pareri personali, questo significa che soprattutto in televisione e negli ambienti dello stato non possono essere messi a parlare delle persone che non hanno alcuna qualifica professionale“.
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Perché non si da spazio anche alla voce di quelle fonti scientificamente qualificate che invece sostengono posizioni opposte a quelle dei creatori dei vaccini che, ovviamente, non possono dire la verità sul loro prodotto?
Il vaccino contro l’HPV “protegge” contro 3 dei 13 tipi di papilloma virus considerati pericolosi, non ha effetto permanente, per cui i richiami devono affiancarsi alla normale profilassi (pap-test) e ad una corretta igiene comportamentale. Facendo quindi qualche considerazione di tipo statistico si vede che effettivamente la protezione offerta non è così eclatante come si vuole far credere e soprattutto appare non adeguata ai rischi derivanti dagli “effetti collaterali”, peraltro documentati e riconosciuti.
La polemica, principalmente, non è e non deve essere sull’efficacia o utilità dei vaccini ma su quanto si sacrifichi la salute della popolazione in nome dei guadagni delle case farmaceutiche: è stata dimostrata la presenza di particelle inquinanti in questi (ma non solo) vaccini, particelle di metalli tossici come piombo, cadmio, alluminio, oltre ai conservanti come derivati del mercurio (si vieta la vendita dei termometri a mercurio perché potenzialmente tossici in caso di rottura e poi si inietta direttamente per via intramuscolare? qualcosa non torna…), oppure la formaldeide. Si potrebbe cominciare a rendere più sicuri i vaccini con maggiori controlli sulla catena di produzione, certo: questo comporterebbe maggiori costi per le case farmaceutiche che vedrebbero limitati gli straguadagni attuali. Ma il nostro sistema sanitario chi deve tutelare? La nostra salute o quella delle casse delle industrie farmaceutiche?
Non è corretto accettare la percentuale dei danneggiati dai vaccini come “danni collaterali” quando sarebbero evitabili con una maggior cura nella preparazione dei vaccini e con uno screening prevaccinale dal modesto costo di qualche decina di Euro.
Inoltre sarebbe bello fare anche un’indagine un po’ più curiosa: quanti di questi medici sostenitori delle vaccinazioni in effetti vaccinano i propri figli? Sarebbe un risultato veramente interessante, o no?
Ribadisco: la polemica non è sull’utilità dei vaccini ma sulla necessità di una corretta gestione e informazione.