E’ un malcostume ormai di molti se non di tutti. Parlare, o per lo meno guardare, il cellulare mentre si guida è pericoloso per chi guida e chi attraversa le strade. Il Codice Stradale sta cercando di colmare questo gap figlio dei tempi. Lo racconta Giordano Biserni, Presidente di Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale), che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto Biserni a Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano. 

Poco tempo fa è accaduto un incidente estremo: un pedone distratto dal suo telefono è stato investito da un automobilista distratto dal suo telefono. Forse così è un po’ troppo ma il cellulare in macchina è un problema ed ora lo affronta il Codice della Strada. Lo spiega Giordano Biserni, Presidente di Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale), in diretta su radio Cusano Campus:

In merito al provvedimento annunciato dal viceministro dei trasporti Nencini sulla sospensione della patente per chi usa lo smartphone mentre è alla guida: “E’ una sindrome più che una cattiva abitudine, l’incapacità di non rispondere ad un messaggino, la necessità di essere continuamente connessi. Questa è una condizione di rischio allargato, che abbiamo definito sbornia del terzo millennio. Ben venga questo provvedimento, se verrà approvato. C’è una condizione però: è inutile che facciamo dei decreti che prevedono la sospensione della patente alla prima violazione se non riposizioniamo pattuglie sulle strade che vadano ad intercettare queste valutazioni. Possiamo mettere anche l’ergastolo, ma senza presenza di agenti sulla strada perdiamo tempo”. 

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