Ogni tempo plasma la sua gente, a propria immagine. Nessuna eredità passata, quindi, rispetto alla superficialità relazionale odierna coi figli, i quali chiedono a gran voce maggiore profondità nei rapporti quotidiani. Quindi stop preoccupazioni sui voti, o altre questioni superficiali, bisogna che comincino a preoccuparsi della felicità dei bambini, del loro stato emotivo. Questa la richiesta di Daniela, adolescente, e scusate se è poco! Occuparsi dello stato emotivo dei figli potrebbe tradursi anche in una diversa presenza affettiva, ad esempio abbracciarli di più, o in preoccupazione meno futili, più profonde. In ogni caso la richiesta prevede un cambio di rotta: immateriale, emotivo, complesso per gli anaffettivi. Ma che niente ha a che vedere con l’apparire, il desiderio di sapere i figli primi della classe, primi nel gruppo dei pari, perennemente primi a qualcun’altro. Questo non significa che tutto quello che è stato fatto fino ad ora è sbagliato, ogni genitore esprime il proprio interesse in modo diverso, ma che è necessario percorrere un’altra strada, quella delle emozioni.
Abbiamo interrogato due genitori di diversa tipologia ed emerge che quello che conta è stare nei rapporti, come Emiliano De Santis, scrittore, ha sottolineato. Mentre Rossella Boriosi, giornalista, e mamma, ha posto l’accento sul rapporto che i genitori di ultima generazione hanno con la rete, segnale di un continuo interrogarsi sulla questione: “Siamo la prima generazione di genitori che si confronta sulle piazza virtuali, ci poniamo il dubbio sulla legittimità delle nostre azioni, più spesso che in passato, e sulle ricadute delle nostre scelte. Siamo sotto il fuoco incrociato del giudizio della comunità con cui ci confrontiamo. Abbiamo sovvertito la regola implicita dei panni sporchi che si lavano in famiglia, siamo molto aperti. Mi ha spiazzata moltissimo la lettera di questa ragazza va in controtendenza con le chiusure tipiche dell’adolescenza. Penso che l’attenzione di un genitore verso il figlio sia costante, un genitore osserva molto, non è necessario esplicitare certe cose. Ci sono ambiti in cui si trova maggior conforto in un’amica. Ogni età richiede un sistema di comunicazione diverso. E’ un argomento molto dibattuto nelle piazze virtuali. Ci interroghiamo molto sull’effettività delle nostre azioni genitoriali, rispetto ai genitori che avevamo noi e che non si ponevano nessun problema.”
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Quanto alle differenze con le altre generazioni, c’è da sottolineare che ogni tempo ha dato caratteristiche diverse al proprio popolo.
- Baby Boomers, nati tra 1946 – 1964 erano fortemente orientati al lavoro, alla carriera, all’impegno civile. Avevano un’istruzione medio alta, erano molto concreti, e cercavano l’indipendenza. Hanno avuto importanti disponibilità economiche e ricoperto posizioni di prestigio. Sono la generazione delle rivoluzioni culturali, del pacifismo, del femminismo, dei grandi raduni rock.
- Generazione X, nati tra il 1965 e il 1980 sono stati la generazione dei primi videogames, dei walkman, delle tv commerciali e dei primi cellulari. Sono persone ambiziose, autosufficienti, con una grande apertura al dialogo. Lavorano per vivere e non vivono per lavorare. Conoscono discretamente il computer.
- La generazione Y (Millenials), nati tra il 1980 e il 2000 sono eternamente connessi, restano più tempo a casa, infatti non tagliano il cordone ombelicale e lasciano la casa natia in tarda età. Sono aperti, ricettivi, attenti all’immagine e alla gloria, e poco interessanti alla politica.
E’ il caso di dire, dimmi in che epoca sei nato e ti dirò chi sei?!