FIDELIS ANDRIA-UNICUSANO FONDI 0-1
Fidelis Andria: Cilli; Tartaglia, Rada, Allegrini; Annoni (74’ Bottalico), Curcio, Minicucci (61’ Vasco), Onescu, Tito (61’ Fall); Volpicelli, Cruz. A disp. Lullo, Pop, Colella, Caponero, Paolillo, Ippedico, Berardino, Spinelli. All. Favarin.
UniCusano Fondi: Baiocco; Galasso, Bertolo, Marino, Tommaselli; Varone, De Martino, D’Angelo; Giannone (74’ Tiscione), Gambino (23’ Pompei), Calderini (82’ Albadoro). A disp. Coletta, Battistoni, Sernicola, Capuano, Addessi, Carcatella, Ferullo. All. Pochesci.
Arbitro: Capone di Palermo (Di Giacinto-Micaroni)
Rete: 31’ pt Calderini.
Note: ammoniti Tartaglia, Fall (F.A.), De Martino, D’Angelo, Varone, Baiocco (U.F.). Recupero 3’ nel I tempo, 3’ nel II.
Arriva da Andria la riscossa dell’Unicusano Fondi. A distanza di due mesi dall’ultima affermazione (18 febbraio), i rossoblù accademici tornano a vincere espugnando lo “Stadio degli Ulivi” e capitalizzando nel modo migliore, con una seconda parte di gara accorta e senza tanti rischi, la rete firmata da Elio Calderini. Una rete che vale la sospirata, decima vittoria stagionale ed il ritorno di forza nella zona play-off. Tutto questo dopo una partenza pressante da parte pugliese, con una rete – giustamente – annullata alla Fidelis di Favarin per una evidente posizione di fuorigioco di Cruz. Poco dopo un’iniziativa del compagno di reparto Volpicelli viene fermata sulla linea di porta dall’ottimo difensore Marino, dopo che l’attaccante locale aveva scartato Baiocco, con 3 difensori sui 4 schierati addormentati, a chiedere un secondo off-side che, al contrario, non si era consumato.
La partita – Il tecnico pugliese deve rinunciare allo squalificato Croce ed agli infortunati Aya, Cianci e Piccinni ed inserisce tra i titolari Tartaglia ed Annoni, con lo spostamento di Cruz in attacco a far coppia con Volpicelli. Tra i fondani Mister Pochesci sostituisce gli squalificati Signorini e Squillace con Tommaselli, centrale con Marino, e Bertolo, collocato sull’out di sinistra, dando conferma del classico terzetto di centrocampo e del tridente offensivo con Giannone e Calderini al fianco di Gambino.
La prima occasione è per la Fidelis Andria, che al 4° chiama Baiocco ad un intervento risolutore in uscita per sventare un cross basso di Tito il quale, completamente da solo, stava per servire l’accorrente Cruz. Quindi i due suddetti episodi del bruciante avvio andriese: nessun problema, quando l’arbitro decreta la punizione indiretta sul fuorigioco di Cruz. La grossa chance biancazzurra arriva al quarto d’ora, quando è Marino a dover salvare sulla linea la conclusione a colpo sicuro di Volpicelli, liberatosi in dribbling anche del portiere tirrenico. Baiocco darà sfoggio della ritrovata forma, dopo alcune domeniche di appannamento, al 19’ quando chiude alla grande su un tiro ravvicinato di Curcio. L’allenatore fondano, intuito il pericolo, palese, prova a cambiare l’assetto tattico, inserendo a metà frazione Pompei al posto di Gambino: la difesa diventa a tre, con Galasso e lo stesso neo-entrato collocati sulla linea dei centrocampisti, mentre in prima linea Giannone si muove alle spalle di Calderini, diventato attaccante centrale. E sarà il cambio della svolta, perché la sfida ora vive di un equilibrio mancato, nei primi 25 minuti. Tanto che alla prima sortita offensiva (32’) l’Unicusano Fondi trova il vantaggio: a firmarlo è Calderini, che viene servito in velocità da Giannone e insacca in diagonale sul suo secondo tentativo dopo una prima respinta del portiere.
La Fidelis Andria accusa duramente il colpo dello sventurato episodio al punto che fino al duplice fischio della pausa le retrovie laziali non corrono altre insidie. Al contrario l’UniCusano Fondi prova due volte, in contropiede, a infastidire il reparto estremo pugliese.
Il secondo tempo inizia con la Fidelis Andria proiettata in avanti alla ricerca del pareggio, e le scelte tattiche operate da Favarin – dentro Vasco e Fall subito dopo l’ora di gioco – vanno lette in questa direzione. Appena entrato lo stesso “colored” dei pugliesi va a colpire la traversa in una giocata aerea, ma il fallo commesso ai danni di Marino e Baiocco rende vana la pur bella giocata. Al 28° il portiere universitario deve intervenire su una punizione dai 22 metri provata da Rada, deviando in tuffo il pallone sulla propria sinistra. Di fatto è l’ultimo sussulto: gli andriesi ci provano sino alla fine ma i fondani non corrono altri pericoli, e portano così a casa tre punti quanto mai preziosi. Sotto tanti profili.