Capita, in un campionato complesso, fatto di una corsa a due, che la seconda della classe per quattro quinti dell’annata sportiva, non molli mai. E che la prima, come al contrario è avvenuto nel girone B, col Venezia, non sappia chiudere i conti prima di arrivare sul rettilineo finale, per un’insidiosa volata. E’ successo, nel girone A, non nel girone C in cui il Foggia conta 6 punti da difendere sul Lecce nelle 4 restanti partite: nel raggruppamento guidato a lungo dalla gloriosa Alessandria, la Cremonese, vincendo di misura fuori casa per 1-0, ha sfruttato l’1-1 dello stadio della Palazzina a Viterbo, dove ospite era la prima della classe, leader fino a quel momento, per superare la blasonatissima avversaria e sistemarsi, pur di quel minimo, in testa al torneo.
Si tratta di due società con una lunga storia. Perlopiù i lombardi hanno militato tra la Serie C e la Serie B con punte di massima divisione durante la seconda metà degli anni ’80: di contro i grigio-azzurri piemontesi vantano una STORIA non una storia qualsiasi. 105 anni di CALCIO, non di pallone, fatta di una finale di Coppa Italia nel 1936, e di 13 stagione in Serie A 20 in Serie B (l’ultima volta nel lontano 1975!) dal 1929 al 1960. E il ’60 diventa importante perché l’Alessandria cedette al Milan anzi al MILAN, che nel 1963 vinse, da prima italiana, la Coppa dei Campioni d’Europa, tale Gianni Rivera. Nel palmarés del club del Piemonte anche una Coppa CONI nel remoto 1927.
Oggi la storia è diversa. La squadra non ha saputo uccidere il campionato e a Viterbo la versione grigio-azzurra è stata assai sbiadita. Gol di Rosso in apertura di ripresa e pareggio di Jefferson al 35’, e buonanotte ai suonatori. A Prato, poco dopo, alla Cremonese di Attilio Tesser, per balzare in vetta, è bastata una rete di Porcari (21’), e adesso i numeri dicono Cremonese 72 Alessandria 71, con 3 gare da giocare.
Nella lotta per il 3° posto minibreak dell’Arezzo, passato per 1-0 a Tivoli sulla pericolante e sterile Lupa Roma, e tanto basta per scrollarsi di dosso un modesto Livorno, che non va oltre l’1-1 casalingo nel derby con il Tuttocuoio. Nel primo caso, allo stadio Arci Lupa battuta soltanto all’87’ dal guizzo di Luciani, dopo che l’atteso Moscardelli, che rientrava nella sua regione (ha giocato nel Tor de’ Cenci, nel Maccarese e nel Guidonia, prima di arrivare tra i professionisti a San Giovanni Valdarno, n.d.r.), ha sciupato un calcio di rigore rischiando di gettare due dei tre punti accumulati dall’Arezzo, al fischio finale. E invece aretini a 64, labronici a 62 perché al “Picchi” la rete di Vantaggiato (4’) viene ripresa da Ferrari (64’).
In pochi avrebbero ipotizzato la sconfitta della terza squadra di Milano, il Giana Erminio, a Pontedera, 2-0, coi toscani che ringraziano perché ora vantano 7 punti sulla zona rossa della graduatoria e, di fatto, sono stati capaci di raccogliere quella dote che vale la conferma in categoria.
Con Arezzo (64), Livorno (62) e Giana Erminio (60) impegnate nella lotta dal 3° al 5° posto e col Piacenza, 3-3 a Roma con il Racing Roma sciupone, che ha 56 punti, il Como riprende (quota 52) vincendo 2-1 in casa della Pro Piacenza, la Viterbese, che, abbiamo detto, ha pareggiato 1-1 con l’ex prima in classifica. Merita una menzione a parte la partita di Casal del Marmo con il Piacenza avanti 2-0 ma ripreso e superato; poi il Racing Roma resta in 10 contro 11 e subisce il beffardo pareggio, per come si era messa, la questione.
La Lucchese (48) supera per 3-2 il Siena in un combattutissimo derby di Toscana e rientra, ma senza la Pro Piacenza, in zona play-off con la Pistoiese capace di vincere Renate per 1-0 rallentandone la corsa verso gli spareggi di fine stagione, che dovrebbe comunque garantirsi, con gli attuali 50 punti.
Infine pareggiano 1-1 Olbia e Carrarese con i sardi vicini allo sprofondo: ospiti avanti con Cristini al 10’, pareggio di Kouko al 65’, ma mentre i toscani sono appena al di fuori dei play-out, gli atleti olbiesi, sotto di loro, hanno soltanto Lupa Roma e Racing Roma. Nessun dorma.