Sara Grassi, 35 anni di Gattinara, in provincia di Vercelli, dall’Austria, in occasione dei Giochi Mondiali Invernali conclusosi lo scorso marzo, è tornata con due medaglie al collo: oro nei 50 metri e argento nei 25 metri, conquistate nella corsa con le racchette da neve. Una rivincita, la sua, contro l’emarginazione subita quando era a scuola; la forza di reagire trovando nel tempo in se stessa, anche grazie allo sport, il proprio sostegno. Emblematiche – come racconta la mamma – quelle auto-incitazioni “Forza Sara che ce la puoi fare!”, che ancora oggi ripete continuamente quando è impegnata in una gara o in un allenamento.
Le difficoltà a scuola
“Sara – ricorda la mamma Ornella – non ha subito discriminazioni, in quanto affetta da Sindrome di Down, da parte dei suoi compagni di classe bensì da un’insegnante delle elementari che, anzichè sviluppare il programma speciale approntato per lei, la poneva costantemente in disparte. Per quanto socievole e affettuosa, mia figlia ha sempre avuto un carattere deciso che la portava a ribellarsi, subendo purtroppo, come risposta, relativi castighi. Ricordo bene – prosegue la mamma – quando il Provveditore agli Studi, al fine di risolvere l’incresciosa situazione, convocò insegnanti e genitori; il risultato, altro duro colpo da digerire, furono le dichiarazioni di alcune mamme che riferendosi a Sara dissero: “Purtroppo siamo costrette ad accettarla”.
L’inizio sportivo
Sara entra a far parte del Team Special Olympics “Asad Biella” nel 2005 ed inizia a praticare attività sportiva. Fin dai primi giorni ha mostrato un grande entusiasmo: era felice di sentirsi impegnata, far parte di un gruppo, avere l’opportunità di esprimere le proprie capacità. Con grande determinazione si è allenata, nel tempo, in diverse discipline sportive come la corsa con le racchette da neve, il nuoto, l’atletica e l’equitazione. Così come ha preso parte a corsi di musicoterapia, danza terapia, teatro, laboratori di cucina ed altre e numerose attività manuali.
Le prime gare
Gli allenamenti mostravano miglioramenti continui sotto l’aspetto tecnico sportivo e socio relazionale, fino alla partecipazione di Sara, per la prima volta nel 2008, ai Giochi Nazionali Special Olympics di Biella. Le gare hanno sempre rappresentato per lei una sfida innanzitutto con se stessa, con i propri limiti che con coraggio ed impegno si poneva di superare. Iniziò a collezionare una serie di medaglie di bronzo; quando arrivò finalmente l’oro, nel 2014, Sara non ci credeva. Era talmente abituata al bronzo che pensava ad un errore. Ogni volta che sale sul podio si commuove non riuscendo a trattenere le lacrime”. E’ quello che ha fatto anche in Austria, orgogliosa di rappresentare l’Italia ad un evento mondiale.
La forza
Lo sport le ha dato la forza di credere in se stessa, l’ha aiutata ad accrescere maggiormente le capacità di coordinazione ed equilibrio, il rispetto delle regole e dei ruoli; nelle gare dà il meglio di sé e il confronto sportivo la spinge, ogni giorno, a migliorarsi. Gli allenamenti e le trasferte hanno rappresentato per Sara la possibilità di vivere nuove esperienze al di fuori del contesto familiare e far ritorno a casa con nuove consapevolezze ed una maggiore autonomia. Non ha voglia di fermarsi perchè lo sport le regala emozioni, gioie. A luglio partirà per una nuova avventura, l’attendono i Giochi Nazionali Estivi, per la terza ed ultima tappa che si terrà a Biella dal 3 all’8 luglio, dove gareggerà nell’equitazione.