I giovani e l’alcol hanno un feeling particolare, sarebbe ottuso negarlo. E’ molto più utile non mettere la testa sotto la sabbia ed affrontare la cosa in modo costruttivo e cioè concedendo quel che di accettabile c’è in questo rapporto ma anche combattendo e prevenendo il problema quando rischia di fare troppi danni. Parlano chiaro i numeri: ogni anno assumere alcolici causa nel mondo 3,3 milioni di morti e genera, direttamente e  indirettamente, oltre 230 patologie che sulla nostra società impattano complessivamente per almeno 17 milioni di anni di vita. Una luce rossa è scoppiata su questo item dopo che il Ministero della Salute ha scoperto ed annunciato che aumenta l’abuso fuori pasto! Sono, infatti, oltre 3,7 milioni i “grandi bevitori”, soprattutto giovanissimi. Bisogna parlarne, soprattutto ad aprile che è ufficialmente il mese della Prevenzione Alcologica.

Perché scoprire le carte sui danni dell’alcol? Perché solo coi numeri in mano i ragazzi capiscono a cosa vanno incontro ed iniziano da soli, e dentro la loro testa, un lavoro di prevenzione naturale. Aprile è il mese della prevenzione? Ben venga, prima che arrivi l’estate e la chiusura delle scuole dia libero sfogo a comportamenti autolesionisti.

Malattie causate dall’alcol

Dovete capire che dietro ad un bicchiere di vino non c’è alcun rischio, dietro l’abuso sì. L’alcolismo è, infatti, responsabile di molte problematiche sociali e rappresenta a tutti gli effetti il primo fattore di rischio per l’assunzione di sostanze illegali. In pratica fa da “ponte” verso le droghe che vi metteranno in tutt’altra situazione critica. Non solo. E’ scientificamente provato che sia connesso ad atti di violenza, criminalità, maltrattamenti familiari nonché a perdita di produttività e di lavoro.Se questo non vi spaventa a sufficienza, sappiate che è anche un conclamato fattore “per l’insorgenza di malattie infettive, come tubercolosi, Aids e polmonite”.

Blinge drinking

E’ il fenomeno del momento ed è inarrestabile. Si tratta del bere fuori dai pasti che, ovviamente, peggiora situazioni che, in fase di pranzo o cena, sono sostenibili. Nel corso del 2015, il 64,5% degli italiani di 11 anni e più, ovvero 35,6 milioni di persone, ha consumato almeno una bevanda alcolica, con prevalenza maggiore tra i maschi (77,9%) rispetto alle femmine (52%). Brutti numeri e per di più in crescita: nel 2013 erano il 25,8%, nel 2014 erano il 26,9%, nel 2015 risultano il 27,9%.

Ora che ne sapete di più sui danni dell’alcol dovete lavorare su voi stessi capendo quale sia il confine tra una serata piacevole ed un suicidio graduale.