Il Prof. Vittorio Agnoletto, ex portavoce del Genova Social Forum, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

IL pericolo di una condanna per tortura dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo sembra sia stato allontanato dallo Stato italiano con una somma di 45 mila euro alle vittime delle violenze nella caserma di Bolzaneto. A tal proposito Agnoletto è intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus. “Lo Stato italiano sta cercando di far sì che il maggior numero possibile di vittime di Bolzaneto decida di lasciare il processo e di giungere ad una transazione –ha affermato Agnoletto-. E’ evidente che le vittime non arriveranno mai ad una transazione se non c’è un’assunzione di responsabilità da parte dello Stato, dunque il primo obiettivo è questo. Quelli che hanno deciso di andare avanti nel processo, quando arriveranno alla sentenza il risarcimento in termini economici più o meno sarà uguale a quello della transazione. Chi decide di andare avanti non lo fa per soldi ma per fare in modo che ci sia l’ennesima sentenza della Corte che condanni l’Italia a fare una legge sul reato di tortura e a mettere i codici sulle divise delle forze dell’ordine. Lo Stato italiano dopo 16 anni fa una dichiarazione scontata perché ricalca quello che è stato scritto nelle varie sentenze dei tribunali italiani. Le altre dichiarazioni dello Stato sono pura ipocrisia, che lo Stato dopo 16 anni dica che si impegnerà per una legge sulla tortura fa ridere se non piangere. Per quanto riguarda i codici sulle divise invece, c’è una proposta del ministro Minniti che io definisco provocatoria perché prevede i codici di reparto e non quelli individuali. Tutti sanno quali reparti hanno usato violenza a Bolzaneto, quello che non è stato possibile fare è stato individuare i singoli responsabili perché non c’erano i codici sulle divise”.