Mauro Corona ha parlato anche dell’imitazione che gli ha dedicato Maurizio Crozza: “Non l’ho vista, ma anche se mi avesse fatto a pezzi direi viva Crozza”. Lo scrittore, in libreria con “Quasi Niente”, edito da Chiarelettere, è intervenuto su Radio Cusano nel corso di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
MAURO CORONA: “L’IMITAZIONE DI CROZZA? ECCO CHE NE PENSO”. ASCOLTA L’INTERVISTA INTEGRALE
Sull’imitazione che Maurizio Crozza gli ha dedicato Mauro Corona è categorico: “Non l’ho neanche vista perché ero su in una baita, però essere attenzionati da Crozza vuol dire che nel bene e nel male sei diventato qualcuno. Non bisogna aver paura della satira altrimenti dimostri la coda di paglia. Noi ci sentiamo sempre offesi e invece a nostra volta dobbiamo pensare che potremmo essere noi ad offendere o a dire castronate. Sono contento di questa imitazione, mi avesse fatto anche a pezzi vuol dire che me lo merito. La reazione di uno è in base a quello fai, è inutile fare gli offesi. Viva Crozza, anche se mi fa a briciole”.
Non solo l’imitazione di Crozza. Mauro Corona ha parlato anche di morte: “Ho paura della morte, non ricorrerò mai ad accanimenti terapeutici. Quando saprò di essere un malato terminale vorrei farmi fuori. La vita è sacra, ma la vita è mia. Non decide Adinolfi o Giovanardi quanto devo farmi colare. Non ho paura tanto della morte quanto del dolore. Ho assistito per 62 giorni un amico per cui ormai la morfina era diventata come l’acqua. Chiedevo di farlo morire, mi dicevano che non si poteva. Terminale con dolori atroci, Io ho paura di questo”.
Secondo Corona, da qualche settimana in libreria con “Quasi Niente”, libro edito da Chiarelettere”, gli animali hanno un anima: “Adinolfi ha detto che gli animali non hanno un’anima? Ma come si permette di dirlo? Ma avete mai visto la fedeltà di un cane? Credo che andrà in paradiso prima l’anima degli animali che Mario Adinolfi”.