E’ piacevole l’illusione di giocare a fare gli adulti, fino a che non ti svegli con la rata del mutuo da pagare, le bollette, il lavoro e cerchi vie di fuga, invano. A Lisbona un noto parco giochi offre l’opportunità ai bambini di scegliersi una professione, guadagnare denaro, sperimentarsi professionisti, e avvicinarsi al mondo adulto. Ma a gioco terminato si torna alla realtà. Sarà necessario un parco simile a rendere i bambini maturi e consapevoli di un sistema fatto di responsabilità, doveri, e avversità? Soprattutto sarà utile secondo voi ai fini della maturità, e di un approccio adulto a cose o persone? I grandi del posto hanno giudicato male la trovata, evidentemente riterranno il parco un ambiente fuori luogo per i propri figli. Abbiamo confrontato l’opinione degli adulti portoghesi con quella delle mamme di Radio Cusano Campus, intervenute a #genitorisidiventa.
Raffaella si è dimostrata favorevole all’esperienza che si può provare entrando al parco, infatti ha detto: “E’ un gioco da far fare ai bambini, anche io se sono cresciuta con questo imprinting avendo un’azienda, e avendo avuto la possibilità di maneggiare denaro. Dà maggiore consapevolezza ai bambini. Sta a noi genitori far capire loro che è un’esperienza limitata.” Silvia si dice discorde, e fa sapere ironicamente: “Sto ancora aspettando di sentirmi adulta sinceramente! Non credo che questa forma d‘edutainment possa tagliare il cordone ombelicale, credo che sia giusto far vivere ai bambini la loro infanzia e il loro senso di innocenza, lasciamoli essere creature. Sforzando la crescita ci ritroviamo adulti perennemente bambini. Faccio parte di una generazione completamente diversa, adesso ci sta un’immagine grottesca della donna o dell’uomo, che si basano su stereotipi fisici. Se tornassi indietro ricorderei come prima esperienza di età adulta quando mi assegnarono le chiavi di casa.” Flavia inizialmente pare più neutra nei confronti del parco, tanto da sottolineare: “Il mondo degli adulti li invade nel bene e nel male, a seconda dell’età è importante che capiscano che il mondo dei grandi può essere una favola, ma non sempre. Questa può essere e un opportunità per affrontare il discorso.”
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