Il calcio cosiddetto minore dovrebbe essere più pulito e, soprattutto, dovrebbe prendere dai circuiti superiori solo le cose meritevoli. E invece la notizia che da qualche giorno sta rimbalzando in rete e che ora ha assunto dimensioni enormi non lascia ben sperare in tal senso. Il Barletta calcio è sotto choc. Perché? Perché il suo portiere, Luigi Moschetto, è stato aggredito il 28 marzo sera nei pressi della sua abitazione. già di per sé sarebbe una cosa brutta. L’aggravante, in questo caso, è che il tasso di violenza dell’episodio è stato molto elevato. Il giovane, infatti, guarirà non prima dei 15 giorni avendo un occhio contuso e  un collare applicatogli dai medici. Cerchiamo di mettere insieme i pezzi del puzzle per ricostruire la fredda cronaca.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, Luigi Moschetto è stato aggredito in questo modo: un uomo lo ha preso a calci e pugni, alle spalle e al buio, senza farsi vedere e poi si è allontanato di corsa entrando in un’auto nella quale si intravedevano le sagome di altre persone. Terribile e molto (troppo) vile.  L’Asd Barletta 1922 in una nota ufficiale dice:

“La società stigmatizza con forza quanto accaduto e spera che gli autori di tale insano gesto possano al più presto essere identificati ed assicurati alla giustizia. Al ragazzo, ora ricoverato presso l’ospedale Monsignor Dimiccoli, formuliamo l’augurio di pronta guarigione”

Il tutto è accaduto il 28 marzo alle 22.30 mentre rincasava, davanti casa ma la notizia ha impiegato diversi giorni per diventare nazionale per via della squadra minore in cui milita il calciatore. Ventiquattro ore prima che Luigi (detto “gigi”) Moschetto fosse aggredito, era stata proprio la società a diffidare i calciatori a indossare la maglia della squadra perché ritenuti “indegni”, dopo le sconfitte nelle ultime due partite, contro l’Avetrana e contro la Vigor Trani. Non proprio momenti distesi!