Le grandi metropoli si distinguono non solo per le loro dimensioni ma anche per i servizi che funzionano. Considerando lo stato dell’arte dei trasporti pubblici a Roma, non lesina critiche Riccardo Magi, Segretario dei Radicali Italiani, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco come ha spiegato il referendum sui trasporti pubblici il politico su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.

Attacco all’Atac? Ritorno al controllo del proprio tempo? quel che è certo è che il referendum sui trasporti pubblici che propone Riccardo Magi, Segretario dei Radicali Italiani, farà discutere. Eccone i contorni esposti in diretta su Radio Cusano Campus:

Sul referendum su Atac: “I dati sono sconvolgenti non solo per il debito accumulato da un’azienda di fatto fallita, che non ha prospettive di risanamento, ma anche per il servizio che peggiora costantemente –ha affermato Magi-. Questa è una situazione che soffoca la capitale perché ha un impatto devastante sulla vita dei cittadini. Il nodo è quello che noi sottoponiamo con questo referendum, cioè va messo a gara il servizio. Questo non vuol dire privatizzare il servizio, si tratta di una liberalizzazione. Il Comune deve recuperare la sua funzione principale di programmare, regolare e controllare il servizio, non necessariamente gestendolo direttamente. Il problema invece è che adesso il controllore e il controllato sono la stessa cosa. E’ un meccanismo ormai perverso. Per i romani l’urgenza più grande è quella del trasporto pubblico, per questo chiediamo la partecipazione dei cittadini con questo referendum. Anche perché quando abbiamo provato a sollevare questo problema con i politici abbiamo trovato un muro. Parliamoci chiaro, l’Atac è ridotta in queste condizioni perché è la gallina dalle uova d’oro della politica, dei sindacati, dei grandi fornitori di pezzi di ricambio e delle clientele di tutti questi soggetti. Nessuna maggioranza ha mai voluto prendere di petto questa situazione. Quando si creano questi blocchi d’interesse, siamo abituati a chiamare in causa i cittadini. In questo c’è una doppia sfida per il M5S, perché quando la sindaca Raggi lancia la sfida contro chi non paga il biglietto ci sta prendendo in giro perché anche recuperando tutta l’evasione si tratterebbe di 30 milioni di euro l’anno, ma qui viaggiamo con perdite di 150 milioni di euro. Il M5S ha sempre detto di essere il movimento della democrazia e della partecipazione diretta, ora vediamo se vogliono andare ad ascoltare i cittadini su una questione fondamentale come quella del trasporto pubblico. A chi dice che Atac è il bene comune rispondiamo che Atac non è il bene comune, il bene comune è un servizio che funziona”.

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