Presenti col corpo assenti con la mente, è la situazione di molti genitori completamente rannicchiati dentro le loro preoccupazioni. Il problema del qui ed ora, e la capacità di essere completamente presenti, al cento per cento, in famiglia, con gli amici, o altrove, non è problema nuovo. Stare con la mente altrove significa pensare a cose andate, o a quelle che verranno, ma non significa stare in toto in quelle che si stanno vivendo. E’ deviante, fuorviante, per adulti o bambini. Per chi subisce, ma anche per chi si proietta in avanti, o ripensa al passato. Tra adulti è possibile chiedersi cosa accade e perché, mentre nel rapporto genitori – figli a farne le spese può essere la psicologia di un bambino, che non comprende il motivo del rifiuto, o che vede il genitore perennemente assorto. Quali conseguenze ne scaturiranno? Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa con Federico Bianchi Di Castelbianco, Direttore Generale dell’Istituto di Ortofonologia.
“Ai figli servono figure di riferimento su cui appoggiarsi, che lo aiutino a crescere, maturare e sviluppare. Le ripercussioni psicologiche possono essere di varia natura e sono visibili sotto gli occhi di tutti. Per molti di loro ci sono i limiti fondamentali del comportamento, faccio l’esempio quando i ragazzi rischiano la vita significa proprio che non hanno idea della differenza tra fare una stupidaggine e magari rompersi anche un braccio: ci sono limiti che non conoscono. Quando i figli sono piccoli chiediamo che facciano almeno un pasto insieme al giorno, così da fare riflessioni sulla giornata, per stimolare la comunicazione, favorire la conoscenza l’uno dell’altro.”
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