Attentato a Londra. A dodici anni di distanza dagli attacchi kamikaze islamici nella metrò la Capitale inglese ripiomba nell’incubo. Modalità differenti, stesso terrore: una automobile a investito decine di persone a Westminster a pochi metri dal Big Ben. L’uomo che la guidava, poi, è sceso dall’auto e si è avventato sugli agenti di polizia armato di un coltello, prima di essere abbattuto. Quattro i morti, diversi i feriti, tra cui due donne italiane, una di Roma e una di Bologna. 

Attentato a Londra, il momento degli spari

Attentato a Londra

ATTENTATO A LONDRA. LE PRIME DICHIARAZIONI. Per ora il bilancio dell’attentato a Londra recita cinque morti e quaranta feriti, alcuni in gravi condizioni. In serata, il capo dell’antiterrorismo di Scotland Yard, Mark Rowley ha dichiarato: “Questo giorno a cui ci eravamo preparati è diventato realtà, anche se speravamo non accadesse mai”. Poco dopo ha parlato Theresa May, che nei minuti dell’attentato era all’interno del Parlamento e che è stata subito messa in sicurezza: “I terroristi hanno scelto di colpire nel cuore della nostra capitale, dove persone di tutte le nazionalità, religioni e culture si radunano per celebrare i valori di democrazia e libertà di parola: ogni tentativo di sconfiggere quei valori con la violenza è destinato a fallire”.

ATTENTATO A LONDRA. MODALITA’. Nelle ore immediatamente successive all’attentato si era parlato di due assalitori, ma la Met Police ha escluso la presenza di complici. L’attentatore, quindi, ha agito da solo. In base alle prime ricostruzioni della polizia britannica ci si troverebbe ancora una volta davanti a un “lone wolf”, un lupo solitario, come successo a Berlino, nell’attentato che seminò morte e terrore nel bel mezzo di un mercatino di Natale. Anche questa volta sono state utilizzate armi facilissime da reperire: un coltellaccio da cucina con cui l’attentatore si è scagliato contro le forze dell’ordine, e un veicolo lanciato sulla folla ad alta velocità.

Attentato a Londra

ATTENTATO A LONDRA. LE REAZIONI DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE. L’Europa e non solo si stringono attorno al dolore inglese.  Il presidente USA Donald Trump, ha immediatamente chiamato  May per testimoniare il proprio cordoglio. Angela Merkel ha ribadito che “il terrorismo riguarda tutti”, mentre il Presidente del Consiglio italiano, Paolo Gentiloni ha sottolineato la vicinanza del Paese alla Gran Bretagna.

ATTENTATO A LONDRA. L’IDENTITA’ DEL KILLER. Restano dubbi sull’identità dell’uomo che messo in piedi l’attentato. Secondo alcuni si sarebbe trattato di Abu Izzadeen, inglese 42enne nato a Londra ma di origini jamaicane.  Scotland Yard, però, non conferma. Intanto secondo un cronista della Bbc, che cita l’avvocato e il fratello di Abu Izzadeen, l’uomo in questione al momento sarebbe in prigione.

Attentato a Londra. Le prime testimonianze