Lo scorso 17 Marzo è stato l’ultimo dei sessanta giorni utili a disposizione delle Commissioni Cultura di Camera e Senato per approfondire, discutere e proporre modifiche agli otto testi dei decreti delegati che andranno a dare sostanza alla legge 107, meglio nota come “Buona Scuola”. La palla, a questo punto, torna in mano al governo, che ha facoltà di accogliere le modifiche avanzate dalle commissioni o, di contro, licenziare i decreti senza apportare alcun cambiamento rispetto alla stesura iniziale degli stessi. Quelli appena trascorsi sono stati sessanta giorni densi di contrattazioni, appuntamenti e confronti che hanno visto protagonisti tutti gli attori principali del mondo della scuola, dai docenti, alle associazioni di categoria fino ai sindacati, anch’essi suddivisi tra quelli impegnati al tavolo dei lavori con il Miur e quelli che hanno portato avanti le loro istanze tra scioperi e manifestazioni. Raccogliamo qui di seguito le reazioni a caldo delle principali sigle sindacali rispetto alle modifiche che dovrebbero essere apportate ai testi dei singoli decreti.
Maddalena Gissi, Segretaria Generale Cisl scuola:
“C’è molto di quanto andavamo chiedendo da tempo nel parere espresso dalla Commissione del Senato sullo schema di decreto riguardante il reclutamento dei docenti. Non tutte le nostre richieste trovano pieno riscontro, ma per quanto riguarda le procedure che dovranno caratterizzare la fase transitoria, di passaggio verso il nuovo sistema del corso-concorso, si presta finalmente la giusta attenzione a tante situazioni di precarietà per le quali si danno concrete prospettive di stabilizzazione”.
Francesco Sinopoli, Segretario Generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL:
“Il parere rilasciato dal Senato sulla delega relativa alla formazione iniziale e al nuovo reclutamento registra un importante risultato per il quale la FLC CGIL ha lavorato in questi anni, ma soprattutto in questi ultimi due mesi sui decreti delegati previsti dalla legge 107/15. Finalmente i precari della seconda fascia d’istituto potranno entrare in una graduatoria di merito che sarà dichiarata ad esaurimento”.
Rino Di Meglio, Coordinatore Nazionale della Gilda degli Insegnanti:
“Nonostante alcune criticità importanti che permangono e che ci auguriamo possano essere risolte con ulteriori modifiche in sede di approvazione definitiva, apprezziamo le novità introdotte rispetto al testo originario.Valutiamo positivamente il riconoscimento dell’abilitazione e del servizio svolto come requisiti per accedere al ruolo e lo consideriamo il frutto anche della battaglia in difesa dei precari che abbiamo condotto e vinto alla Corte di Giustizia Europea”.
Marcello Pacifico, Presidente Nazionale Anief e Segretario Confederale Cisal:
“Qualsiasi opzione si dovesse scegliere, questa non potrà prescindere dall’adeguamento di tutto l’organico di fatto a quello di diritto e non dei soli 13mila posti finanziati dall’ultima Legge di Stabilità. Inoltre, va ricordato che quelle che giungono dalle commissioni parlamentari sono ancora delle proposte: pertanto, rimangono tutte le ragioni per manifestate oggi in piazza, affinché il governo prenda le giuste decisioni per assumere l’ancora vasto popolo dei precari della scuola pubblica italiana”.