Adinolfi vs J Ax. Nuovo capitolo. Mario Adinolfi, intervenendo stamattina a ECG su Radio Cusano Campus, al telefono con Arduini e Di Ciancio ha nuovamente risposto all’ex Articolo 31: “J Ax accetti di fare un confronto pubblico con me, dove, quando e dove vuole”. Mario Adinolfi, oltre a J Ax, ne ha avute anche per Laura Boldrini e Raffaele Cantone.
ADINOLFI CONTRO TUTTI. DA J AX A LAURA BOLDRINI E CANTONE. ASCOLTA
Altro capitolo della diatriba tra Mario Adinolfi e J Ax: “Sto onorando J Ax con la mia attenzione, lui cerca pubblicità, è in tour e deve riempire i palazzetti. Sa benissimo che il linguaggio dell’insulto paga, si è sentito colpito da alcune argomentazioni che ho usato. Ripeto: se, quando e dove vuole facciamo un confronto pubblico, così vediamo se è capace di andare oltre al dito medio e ai gesti scurrili. Può giocare a fare il bimbominkia, ma ha 46 anni come me. Usa il dito medio, mi dice che sono ciccione, siamo in una fase da terza elementare. J Ax faccia un confronto pubblico con me e gli insegno come si ragiona sulle cose. Dietro al suo video – prosegue ancora Mario Adinolfi – c’è un dispendio di lavoro tecnico che quando sei un comunista col rolex ti puoi permettere. Lui ha difficoltà nell’argomentare, magari hanno rifatto le scene quattro volte. Siamo in una situazione di imbarazzante povertà di ragionamento. Purtroppo J Ax educa a quel comportamento le persone che lo seguono, è drammaticamente diseducativo, gioca a fare il trasgressivo e poi ha fatto comunione, cresima e matrimonio in chiesa. Quello che dice non è mai pensiero suo, dice quello che scrivono per lui”.
Parlando di J Ax, Mario Adinolfi ha tirato fuori un paragone con Povia: “Se tu vai oltre certe posizioni arriva immediatamente la gaystapo. Basta pensare a quanto successo con Povia. Ha la colpa di cantare Luca era Gay e da allora viene totalmente e assolutamente marginalizzato, quello è stato un colpirne uno per educarne cento. Aveva un successo incredibile, poi ha cantato quella canzone ed è stato espulso violentemente da qualsiasi possibilità di far sentire i propri lavori”.
Non solo J Ax. Mario Adinolfi ha attaccato anche Laura Boldrini: “Domani alla Camera dei Deputati si terrà una conferenza del femminismo internazionale sulla maternità surrugata. Non ci saranno i cattolici integralisti, ma le femministe! E la Presidente Laura Boldrini osa dire che lei non dà il patrocinio perché dice che sulle questioni sensibili lei non si schiera. Abbia almeno la dignità di dire che non dà il patrocinio perché non la pensa come loro, perché pensa che se sfruttano il corpo delle donne per dare un figlio a Nichi Vendola alla fine lei non si schiera. La Boldrini è una donna sottomessa perché si sottomette molto volentieri davanti al bambino che si prende Nichi Vendola, quello che l’ha messa in Parlamento, lei si sottomette volentieri e sta zitta e muta davanti al femminismo che le chiede di gridare. E’ una sorta di J Ax prestata al Parlamento“.
Sulle parole di Cantone, che ha rilanciato il dibattito sulla legalizzazione della cannabis: “Io penso quello che dice Gratteri, un magistrato un pochino più sveglio e consapevole. Mi dispiace perché Raffaele è un amico mio, lo conosco bene, forse deve qualcosa della sua carriera al sottoscritto e quando sentirà queste parole saprà che ho ragione, lui lo sa, lo sa bene. Aveva tutte altre posizioni. Lì è il dramma di quando hai il contagio col sistema mediatico e di potere”.