Il lavoro è un valore della Costituzione Italiana ed è anche un tallone di Achille del nostro paese. Arrivano buone notizie da chi nel lavoro ci lavora e ci vive. Si tratta di Luigi Bobba, Sottosegretario al Lavoro, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia per spiegare cosa sta facendo per l’occupazione giovanile il Servizio Civile. Ecco i passaggi chiave del politico sul tema su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.
Luigi Bobba è il Sottosegretario al Lavoro ed è quindi una voce autorevole per parlare di uno dei temi caldi della vita dei giovani. Commenta la fine dei voucher ma anche l’inaspettato ruolo del Servizio Civile. Ecco cos’ha detto in diretta su Radio Cusano Campus:
Sui Voucher: “Forse c’è stato un carico di dialettica su uno strumento che, se guardiamo al complesso totale dei posti di lavoro, riguarda lo 0,77, una piccolissima parte del mercato del lavoro. Certo, gli abusi sicuramente ci sono stati, di fronte ad un referendum forse serve avere una pagina pulita e trovare delle forme che regolino le attività accessorie ed occasionali in modo semplice e chiaro, che non si presti ad abusi. Ricordiamoci però che i problemi veri che riguardano il mercato del lavoro stanno da altre parti”.
Sulla disoccupazione giovanile: “Per abbassare la disoccupazione servono tre cose: innanzitutto bisogna fare in modo che le imprese siano più competitive e crescano. Poi bisogna rendere stabile e duraturo il sistema dei servizi per il lavoro, in modo che le transizioni non diventino un dramma ma invece siano accompagnate. Infine serve un legame più stretto tra scuola e formazione e le imprese”.
Sul Servizio civile in Garanzia Giovani che dimostra che in sei mesi un giovane su tre trova lavoro: “Il ministro Poletti aveva deciso due anni fa di dedicare una parte di risorse del progetto Garanzia giovani anche al servizio civile –ha affermato Bobba-. Circa il 33% di questi 4500 giovani hanno detto che dopo 6 mesi che avevano concluso il loro anno di servizio civile hanno trovato lavoro. Quasi più del 13% invece è tornato a fare un’attività formativa e di studio, questo è interessante perché si tratta dei cosiddetti neet. Il succo della ricerca è che lo strumento del servizio civile è uno strumento formativo e anche una leva per trovare il proprio percorso lavorativo”.