I voucher e il caso del Ministro Lotti tengono banco. Se ne parla da ogni parte politica ma è indubbio che la sinistra, tra congresso e scissione, è il terreno su cui queste battaglie infuriano di più. Dice la sua Francesco Laforgia, capogruppo alla Camera del Movimento Democratico e Progressista, con un bel intervento ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto il politico su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.

Ecco cosa ne pensa dei voucher chi c’era al governo quando è stato creato il Job’s Act. E’ il caso di Francesco Laforgia, capogruppo alla Camera del Movimento Democratico e Progressista, che dice questo in diretta su Radio Cusano Campus:

Sulle dichiarazioni di Renzi sui voucher. “Noi riteniamo positivo ogni tentativo che va nella direzione di superare l’uso dei voucher, diventato uno strumento di precarizzazione del lavoro. Se si limita l’utilizzo alle famiglie noi ci stiamo, altrimenti si vada al referendum dove esprimeremo due sì. Per quanto riguarda Renzi, lui ha bisogno sempre di individuare un nemico, di evocare un fantasma. Lo scambio di accuse su chi ha la responsabilità di chi ha introdotto i voucher è un discorso che non mi interessa. Credo che Renzi non voglia il referendum per evitare un’altra debacle come quella del 4 dicembre e quindi si chiama fuori da questa storia. E’ curioso che anziché avere uno sguardo sul Paese e pensare ai problemi del lavoro, si dica: va bè, risolviamo la questione con un decreto altrimenti ci arriva addosso una valanga di voti al referendum che sarebbero dei voti contro il governo. Mi fa specie che la riflessione di un partito che dovrebbe essere di sinistra si risolva in questi termini”.

Sul M5S che presenta mozione di sfiducia contro Lotti, MDP invece di chiedere la sospensione delle deleghe: “Avremo a breve un incontro con Gentiloni e porremo una serie di questioni, di priorità sulla base delle quali sosterremo il governo. Sulla vicenda Lotti abbiamo fatto un ragionamento di buon senso, separando il tema del destino del singolo ministro da quello del governo. Chiediamo a Gentiloni di valutare se la navigazione può essere più liscia rimuovendo alcuni ostacoli, come la vicenda un po’ opaca, un po’ torbida, che coinvolge il ministro Lotti. Il ritiro delle deleghe sostanzialmente significa dimissioni. Per quanto riguarda la mozione dei 5 Stelle, sono contrario ad andare al traino di iniziative di arruffapopoli che mettono in campo mozioni di sfiducia solo per creare confusione e guadagnare consenso elettorale”.

Sul rapporto con il Pd: “Noi non costruiamo il profilo del nostro movimento sulla base del Pd, noi ci stiamo andando a prendere quanto di buono è rimasto fuori dal Pd. Ovviamente guardo con interesse quello che accade nel Pd, se vedo la competizione congressuale in questo momento vedo che si sfidano Renzi, un ex ministro del governo Renzi e un ex renziano. E’ chiaro che a un certo punto bisognerà anche misurarsi con il Pd, prima o poi ci dovrà essere un dialogo”.

Su Campo progressista. “Guardo con simpatia umana e politica a Pisapia. Noi, così come Pisapia, ci siamo messi in campo non per fare un partitino. Se è vero come è vero che noi siamo impegnati per ricostruire la sinistra e rigenerare il centrosinistra non possiamo non guardare con interesse chi ha lo stesso nostro obiettivo. In qualche modo penso che i nostri sentieri debbano incrociarsi poi le modalità le vedremo”.

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