Giulia Innocenzi ha parlato con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, conduttori di ECG su Radio Cusano Campus, del programma “Animali come noi”, che andrà in onda in Rai 2 questa sera alle 23.30.
Animali come Noi, l’inchiesta di Giulia Innocenzi sugli allevamenti intensivi in onda questa sera su Raidue: “”Ho trovato animali uno sopra l’altro a fare cannibalismo tra di loro, gli animali continuano stare ai limiti, e questo porta ad animali stressati, malati,che non portano ottima carne. Dopo il mio libro, Tritacarne, che ha portato agli interventi della procura, della Ministra ecc, la situazione è rimasta quella di prima, se non è peggiorata. Quando mostrai per la prima volta ad Anno Uno la mia inchiesta sugli allevamenti di maiali, mi risposero che quelli erano casi singoli. Casi singoli che era giusto denunciare, ma comunque casi singoli. Se quelli erano casi singoli, come è possibile che dopo una denuncia televisiva, con la Ministra che si espone così in maniera pubblica per dire che quella situazione andava risolta, come è possibile che quella situazione sia addirittura peggiorata? Le cose sono due, o c’è un problema nell’allevamento intensivo in generale, oppure c’è un problema grave nei controlli”.
Per Giulia Innocenzi è importante sottolineare una cosa: “La gente è terrorizzata quando c’è qualcuno che gli dice come vivono gli animali negli allevamenti, perché hanno sempre paura che poi uno si tramuta in quel vegano terribile che ti punta il dito contro e ti dice quello che dovresti o non dovresti mangiare, assolutamente non è questo il mio intento, anzi io scappo quando mi trovo davanti il nazivegano che Giuseppe Cruciani ama tanto. Io voglio solo far vedere come vengono allevati gli animali in Italia, perché fino ad ora abbiamo parlato di una realtà migliore rispetto a quella che abbiamo davvero, affinché ogni consumatore sia consapevole di ciò che mangia. So bene che nessuno vorrebbe vedere certe immagini, ma è doveroso sapere come stanno gli animali negli allevamenti, per poi poter fare le proprie scelte in libertà, anche per il proprio bene”:
Secondo Giulia Innocenzi una inchiesta del genere è possibile farla solamente in Rai: “Questo programma potrebbe andare in onda solo in Rai. Ovviamente stiamo parlando di marchi importanti, di aziende che fatturano miliardi di euro e che l’ultima cosa che vorrebbero è un programma televisivo che si occupi di loro e faccia vedere da dove arriva la loro materia prima. L’unico posto che mi avrebbe mai potuto mandare in onda è la Rai, che grazie al canone ha la propria autonomia. In altre reti non sarebbe possibile un format del genere, perché le aziende direbbero che davanti ad un servizio così toglierebbero le sponsorizzazioni“.