La sconfitta di Siracusa ha fatto male, all’UniCusano Fondi, a ben guardare il traffico in classifica nella zona dei play-off: e ha dato fastidio sia per certi atteggiamenti del tecnico avversario Sottil, allontanato dal direttore di gara che a un certo punto ha perso la pazienza adottando il provvedimento sommario, sia perché giunta all’84’, per una zona-Cesarini spesso in antitesi agli sforzi della squadra di Pochesci. Tuttavia il knock-down ha avuto l’effetto di risvegliare l’antica grinta di un ambiente intero, sotto la spinta caratteriale del presidente della formazione dell’ateneo romano, Stefano Ranucci, che ha invitato tutti i sostenitori rossoblù a intervenire in massa al “Domenico Purificato” per la prossima partita, con la Casertana. Sarà una sfida dal grande valore, contro un’ulteriore, diretta avversaria.
Di seguito il comunicato del massimo dirigente dell’unica compagine universitaria capace di militare nel calcio professionistico in Italia e la seconda in Europa, considerando una consorella iberica (Murcia).
“Tutti allo stadio!“.
E’ il messaggio che il Presidente dell’UniCusano Fondi, Stefano Ranucci, e tutta la dirigenza, vogliono trasmettere ai tifosi rossoblù in vista della partita casalinga contro la Casertana, per sostenere la squadra in maniera calorosa e massiccia.
“I tifosi devono essere patrimonio del nostro club, sostenendoci come meglio possono”, afferma il Presidente “ed in vista della delicata sfida di campionato di sabato 18 marzo alle 14.30 desideriamo che lo Stadio Domenico Purificato si trasformi in un vero e proprio fortino rossoblu; dove i nostri supporter potranno incitare con forza e passione i nostri ragazzi per dar loro la spinta necessaria nella ricerca della vittoria.
“Vogliamo uno stadio pieno, vogliamo sentire il calore e l’incitamento dei nostri tifosi – sottolinea il massimo dirigente – contro la Casertana; vogliamo che la squadra possa contare sulla forza di un dodicesimo uomo in campo. E allora l’invito è quello di vedere TUTTI ALLO STADIO! Perché insieme possiamo essere ancora più forti”.