E’ stato scoperto nelle ossa l’ormone che spegne l’appetito, andando ad agire sul cervello, e che potrebbe essere un nuovo rimedio all’obesità, al diabete e alle disfunzioni metaboliche. L’ormone, con il nome Lipocalina 2, si riteneva venisse prodotto, prevalentemente, dagli adipociti ed è in grado di migliorare il metabolismo del glucosio e frenare l’appetito nei topi.
Alcuni ricercatori della Colombia University Medical Center(CUMC), coordinati dal professor Stavroula Kousteni, tra cui l’italiano Antonio Maurizi, hanno scoperto che l’ormone Lipocalina 2 (LCN2), secreto dalle ossa, può attivare i neuroni legati all’eliminazione del senso di appetito, blocando lo stimolo che spinge a cercare cibo. Gli studiosi hanno iniziato le ricerche su questo ormone dopo il 2007, quando un altro team della Columbia University svelò attraverso la proteina osteocalcina, le proprietà endocrine (di produzione ormonale) delle ossa.
“Abbiamo ipotizzato che, oltre alla osteoalcina, ci fossero altri ormoni ossei responsabili della regolazione del metabolismo, dato che che gli altri organi endocrini di solito agiscono attraverso molteplici ormoni” sottolinea l’autore dello studio. I test hanno indotto i ricercatori a concentrarsi sulla lipocalina 2. Secondo il team di Kousteni, non solo è presente dieci volte di più negli osteoblasti, ma regola il metabolismo dei topi trattati che in assenza dell’ormone hanno un maggiore appetito e il metabolismo compromesso.
Nel lavoro gli scienziati hanno isolato la lipocalina 2 e osservato che si tratta di una molecola capace di superare la barriera “emato-encefalico” (il microscopico ‘muro di cinta’ che protegge il cervello da pericolose incursioni) ed agire nell’ipotalamo dove si localizza il centro di controllo dell’appetito. Secondo gli esperti si è osservato che, nei topolini, la lipocalina 2 tiene a bada il senso di fame. Mentre su pazienti con diabete di tipo-2, gli scienziati hanno osservato che minore è la concentrazione di lipocalina 2 nel sangue, più pazienti risultano obesi, avendo difficoltà a controllare la quantità di zucchero nel sangue nel lungo termine. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, apre una possibilità di contrasto a varie patologie legate all’alimentazione, come il diabete di tipo-2, l’obesità o altre disfunzioni legate al metabolismo.
Me lo auguro per chi è davvero obeso e non può dimagrire solo con sport e dieta. Una mia amica era molto in sovrappeso ed è dimagrita non so come, ma prendeva anche dei pasticconi ed era sempre supereccitata. Poi ha ripreso tutti i kili persi in un lampo. Ora si è rimessa a dieta con herbalife e mi sembra stia bene e va pure in palestra. Mi dispiace davvero vedere soffrire le persone per problemi di peso.