I giorni di astensione dal lavoro in occasione della nascita di un figlio, per i papà, aumentano col passare degli anni. E’ un’eredità che viene custodita in funzione di un possibile cambiamento culturale che ha bisogno di essere incentivata e promossa. Abbiamo trattato l’argomento a #genitorisidiventa con Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico. “Più aiutiamo i padri e più li incentiviamo verso la paternità, e una condivisione delle responsabilità con la madre, più aiutiamo a combattere un fenomeno preoccupante che è quello della denatalità. Le novità importanti della legge di bilancio, entrata in vigore nel gennaio 2017, riguardano i giorni di congedo di paternità che diventeranno cinque nel 2018 – di cui quattro obbligatori e uno alternativo alla madre. Al congedo obbligatorio corrisponde la contribuzione al 100%, come se stesse lavorando.”
“E’ un gesto che aiuta il rapporto tra padre e madre e la relazione col bambino o la bambina, e che la crescita dei figli è un tema da condividere. Se la responsabilità familiare è condivisa si fanno più figli. Auspicio di parità con le mamme. Ho presentato una proposta di legge per i quindici giorni obbligatori di paternità per tracciare questa strada. Insisto sull’utilità di questa misura, che riesce ad intervenire su certi tabù. Aiuta a rendere il paese più equilibrato. La condivisione delle responsabilità aiuta il lavoro delle donne. Il lavoro delle donne crea altro lavoro. Se in Italia lavorasse un numero di donne pari alla media europea il nostro PIL crescerebbe del 7%”, aggiunge l’on. Di Salvo ai microfoni di Radio Cusano Campus.
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