Renato Brunetta, Presidente del gruppo parlamentare di FI, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Il premier Gentiloni è stato ospite alla trasmissione Domenica In condotta dal noto presentatore Pippo Baudo, dove ha espresso la sua esigenza di parlare con i cittadini italiani in merito al suo intervento sulle materie all’ordine del giorno. A tal proposito Renato Brunetta è intervenuto ai microfoni affermando che: “Siamo tornati alla Prima Repubblica . E’ un fatto altamente simbolico. Pippo Baudo è un presentatore bravissimo della Prima Repubblica. Quello che mi è dispiaciuto di più della comparsata di Gentiloni è l’annuncite. Torna  l’annuncite. In un’intervista davanti a milioni di italiani, con applauso dei figuranti, ha raccontato che diminuiranno le tasse sul lavoro e che si difenderà il risparmio, salvo non spiegare come, con quali soldi, quali coperture, quali modalità.  Mi aspettavo che Gentiloni non utilizzasse gli schemi e le narrazioni di Renzi, anche perché ormai il renzismo sembra non godere più di grande immagine”.

In merito alle elezioni il presidente di FI ha dichiarato “La legislatura finirà nel 2018, non mi piacciono le intromissioni da parte dei poteri forti europei. Se finirà prima lo deciderà Renzi e dovrà spiegare il perché, è lui che ha prodotto questo caos”.

Sulla vicenda Consip ha affermato di vedere comportamenti non chiari, conflitti di interessi e soprattutto l’implosione di un metodo di potere renziano:Noi non siamo come Renzi – ha spiegato Renato Brunetta- che, di fronte alla violenza subita da Berlusconi al Senato con l’estromissione, dichiarò: ‘Game over’. Noi non usiamo la magistratura, noi vogliamo vincere con gli elettori non con la violenza della giustizia. Non parteciperemo al voto sulla mozione sfiducia a Lotti, noi diciamo no all’intero governo. Noi non siamo come Franceschini che chiese le dimissioni di Bondi perché dopo un acquazzone era caduto un muretto a Pompei. Da quando Franceschini è in carica di muretti ne saranno caduti 7-8 eppure non è successo niente. Per noi la battaglia politica è sui contenuti. Io nella vicenda Consip vedo grande opacità nei comportamenti, grandi conflitti d’interessi, ma soprattutto vedo l’implosione del renzismo, l’implosione di questo metodo di potere che concentra tutto nel raggio di 10-15 km da Firenze. Le nomine, i ministri, i comportamenti, i gigli magici o i gigli neri si contrano tutti su livelli di amicalità con storie politico-territoriali. Io credo che l’Italia non merito questo metodo di governo”.

E su quanto affermato da Giorgia Meloni che non condivide il rapporto di Forza Italia con l’estabilishment? Brunetta non sembra essere d’accordo ed ha affermato: La Meloni sbaglia. Il governo Berlusconi è stato fatto fuori da Merkel e Sarkozy, ovvero l’establishment europeo. Forza Italia ha sempre criticato duramente questa Europa dell’ottusa austerità, che non ci piace per niente. La posizione di Meloni e Salvini è critica, ma più schematica, vogliono andare fuori dall’Europa e dall’Euro. Io non dico questo perché se anche avessimo la bacchetta magica per uscire in qualche settimana dall’Euro, ci dovremmo preparare a sangue, sudore e lacrime per quel che succederebbe dopo.Il centrodestra unito è maggioritario in questo momento in Italia, bisogna trovare una sintesi. Siamo entrambi contro questa Europa e vogliamo cambiare, ma non siamo d’accordo  con Salvini che vuole uscire dall’Euro”.