E’ passato tanto tempo. E’ passato poco tempo. E’ passato quel che è passato dai giorni duri del terremoto nel centro Italia ma la situazione della ricostruzione e dei sindaci dei comuni colpiti è dura. Lo dichiara senza giri di parole Giuliano Pazzaglini, sindaco di Visso, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto l’uomo in diretta su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.

Come sta l’Italia nella fase della ricostruzione dopo il terremoto? Non molto bene stando a quel che dice il Sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini. Ecco i passaggi chiave della sua intervista su Radio Cusano Campus:

Sulla ricostruzione dopo il terremoto: “Visso è stata gravemente colpita ma non distrutta, perché la nostra è sempre stata una zona sismica e gli edifici sono stati costruiti bene. Per questo non ci sono stati né morti né feriti. Però, nonostante avessimo fatto per secoli le cose fatte bene, ci troviamo adesso in questa difficoltà enorme derivante dal fatto che questa ricostruzione è iniziata male, con un modello assolutamente inadeguato alle nostre esigenze, e sta continuando peggio. Noi abbiamo il 90% dei danni sul patrimonio immobiliare, quindi abbiamo esigenze specifiche ma non riusciamo ad ottenere risposte. Stessa situazione per la viabilità, con la nostra strada più importante  Valnerina che è stata completamente abbandonata per mesi, finchè non ho proposto una soluzione che mi dicono sia stata accettata ma di cui ancora non trovo riscontro nei fatti. Per ora la situazione è rimasta quella”.

Sul Commissario Errani:” E’ un interlocutore molto vicino, ma più che altro è un allenatore che decide come i vari soggetti devono muoversi in campo. A mio avviso, aver abbandonato un modello che aveva funzionato come quello costituito dalla legge 61 del 1998 a favore di un altro modello si sta rivelando una scelta non indovinata. Non bisognava allontanare chi ha responsabilità decisionali da chi il problema lo vive realmente.Meglio far decidere al sindaco piuttosto che a un funzionario che a Roma ha paura di firmare i provvedimenti perché teme che magari dopo qualche anno possa essere aperta un’inchiesta su di lui”.

Sui sindaci dei comuni colpiti dal sisma che sono divisi: “Ho proposto più volte di unirci, anche all’interno dell’Anci per un’azione comune e invece non è stato fatto. Secondo me è stata sottovalutata questa esigenza, perché coordinarci negli interventi ci permetterebbe di essere più efficaci. Spero che non sia un problema politico, ma resta il fatto che non siamo riusciti a superare queste divisioni”.

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