Dj Fabo è solo un pretesto. E’ la scintilla per parlare di nuovo ed in modo più accorato dell’eutanasia e di come una legge di fine vita possa e debba risolvere un passaggio chiave della società civile. Dice la sua opinione il Dottor Stefano De Lillo, medico di famiglia e senatore nella passata legislatura in cui è stato presidente dell’intergruppo sulla vita, coordinatore del manifesto firmato da 100 medici professionisti contro la legge sul fine vita, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco i suoi passaggi chiave su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.
Eutanasia? Suicidio assistito? Temi caldi e discussi come tutti quelli etici. Ecco il passaggio su Radio Cusano Campus del Dottor Stefano De Lillo, medico di famiglia e senatore nella passata legislatura in cui è stato presidente dell’intergruppo sulla vita, coordinatore del manifesto firmato da 100 medici professionisti contro la legge sul fine vita:
Riguardo il caso di Dj Fabo e il tema del fine vita: “Le persone vanno aiutate a vivere e non a morire. Spesso si individuano questi casi come pazienti terminali, ma in realtà si tratta di casi di grave disabilità che vanno assistite, curate, accompagnate anche nelle difficoltà psicologiche che queste persone hanno. Non vanno abbandonate verso una morte che non è il loro destino naturale. Altrimenti poi c’è il rischio di scivolare nella definizione di quali sono le forme che andrebbero tutelate e accompagnate verso la morte. Mai la classe medica potrà permettere in nessun caso che si arrivi al suicidio assistito o all’eutanasia. I medici svizzeri? Sono dei casi rari, di persone che hanno evidentemente altre convinzioni morali, ma questo il codice italiano lo descrive chiaramente come un reato molto grave. Ci sono casi sconosciuti, silenziosi, di famiglie che lottano per cercare di dare qualche giorno in più di vita degna a persone con gravi malattie e disabilità. Non compare nei titoli dei telegiornali la lotta coraggiosa di queste famiglie, mentre viene dato risalto al caso isolato”.
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