Scegliendo di disertare la cena dell’associazione corrispondenti della Casa Bianca, Trump rompe una tradizione che tutti i suoi predecessori avevano onorato. E’ soltanto l’ultimo atto di uno scontro tra il tycoon e i giornalisti, iniziato mesi fa. I media si sono scatenati nelle critiche a Trump soprattutto negli ultimi giorni, dopo che il Presidente ha deciso di escludere diverse testate – da Cnn a New York Times, da Los Angeles Times a Politico.com – da un briefing del portavoce presidenziale Sean Spicer.

Interessante la riflessione di Chris Cillizza sul Washington Post, che ritiene sbagliato l’atteggiamento dei media nei confronti del presidente americano. “Da quando si è insediato alla Casa Bianca -scrive Cillizza-, Trump ha detto e fatto moltissime cose. Ne ha spiegate alcune, ma molte altre no. Di fronte a tanta incertezza, il compito della stampa non è concentrarsi su se stessa, ma piuttosto tornare ai fondamentali della professione: fare domande, fornire il contesto e informare i cittadini. Il miglior modo per combattere le accuse che arrivano da Trump e da molti dei suoi sostenitori, secondo cui i mezzi d’informazione sono il nemico, è semplicemente abbassare la testa e fare il nostro lavoro. Non siamo noi la notizia. La notizia è la notizia. Non si tratta di Donald Trump contro i media, e non dovrebbe mai esserlo. Non si dovrebbe mai parlare di Trump contro qualcosa, ma piuttosto entrare nel merito delle sue proposte e dei loro effetti sulla vita degli americani”.