Anche Corradino Mineo di Sinistra Italiana interviene nel dibattito pubblico sul caso di Dj Fabo. la sua opinione la affida intervenendo ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto il giornalista e il politico su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.

Legge sul testamento biologico. Eutanasia. Etica sulla vita. Molti sono i sotto-temi del caso di Dj Fabo e li affronta Corradino Mineo in questa intervista su Radio Cusano Campus. Ecco i passaggi clou:

Riguardo il caso Dj Fabo e la legge sul testamento biologico: “Il Parlamento è ostaggio della conferenza dei capigruppo. Il testamento biologico, così come la questione dello Ius Soli, non arrivano né in commissione né in aula perché la maggioranza spuria non è d’accordo e l’attività di ogni parlamentare è sequestrata. La maggioranza ha bisogno di Alfano e Verdini, che non sono d’accordo. Il governo pensa che sarebbe scandaloso approvare la legge con i 5 Stelle e quindi queste leggi non arrivano mai in parlamento”.

Sulla candidatura di Orlando: “Ho visto Orlando come ministro, era uno dei più dialoganti del governo Renzi, l’ho apprezzato. Devo dire però che il ritardo, sia della sinistra che si è separata, sia di quella che ora vuole contestare Renzi, è clamoroso. Alcune cose si vedevano già dall’inizio. Questi ritardi ora si pagano, anche se meglio tardi che mai”. 

Su Renzi: “Mi pare un Renzi imbolsito e intimidito. Vorrebbe mandare a casa il governo Gentiloni il primo possibile, ma ora non ne vuole parlare, per rimandare il problema dopo le primarie. Per screditare i suoi competitors li definisce come marionette in mano a D’Alema, un artificio polemico di livello bassissimo”.

Sulla Rai: “La Rai se vuole avere un futuro deve ristrutturarsi. Se la Rai vuole costruire programmi innovativi, deve fare un piano da qui a 10 anni, ci vuole programmazione. La Rai non sceglie, si limita a sostituire Giannini con Semprini, poi siccome Semprini non va bene ci metti la Berlinguer, che hai tolto dal Tg3 per metterci un signore semi sconosciuto. Ci sono questi agenti televisivi, che agiscono con le star come i procuratori dei calciatori. Se questa è la situazione, parlare di servizio pubblico è una barzelletta. Il condizionamento della politica si è fatto indubbiamente più forte”.

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