La storia di Deejay Fabo? Strumentalizzata dai media e dalla politica. Lo pensa Mario Adinolfi, intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del format ECG, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. 

MARIO ADINOLFI SU DEEJAY FABO: “STORIA STRUMENTALIZZATA”. CLICCA QUI PER ASCOLTARE L’INTERVISTA INTEGRALE

Mario Adinolfi ha detto la sua sul caso di Deejay Fabo: “La super campagna per l’eutanasia viene portata avanti utilizzando la storia tragica di questa persona che è stata accompagnata in Svizzera. Questa storia viene strumentalizzata in maniera clamorosa. Deejay Fabo viene portato in Svizzera, dai radicali, in un luogo in cui per sopprimere un disabile si pagano 18.000 euro con un principio attivo che costa 13 euro. I radicali hanno accompagnato un cliente, non un rifugiato politico come leggo sul Fatto Quotidiano, hanno accompagnato un cliente all’associazione Exit. Io trovo questo agghiacciante, ricordo a tutti che ciò potrebbe accadere solo in Svizzera, perché negli altri Paesi del Mondo questa soppressione di disabili a listino prezzi è totalmente inaccettabile”

Nel parlare di Deejay Fabo Mario Adinolfi è un fiume in piena: “Invece di leggere almeno mezza riga su un giornale che dica che questa cosa è inaccettabile, mi devo trovare il titolo del Fatto Quotidiano che parla di rifugiato politico e di Italia che nega i diritti. Vogliono portarci all’approvazione di una legge che dica di sopprimere il deboli piuttosto che curarli, perché sopprimerli costa infinitamente meno che curarlo. Questo porta alle mattanze. Stanno solamente strumentalizzando il caso di Deejay Fabo per avere una legge ma le leggi non si scrivono sull’onda di un caso emotivo. Dobbiamo ragionare sulle norme e spiegarci perché in questo Paese non abbiamo una legge sull’eutanasia. Non ce l’abbiamo perché il nostro è un Paese fondato sulla famiglia e nella famiglia si sostiene chi soffre. In Olanda, Belgio e Lussemburgo la legge dell’eutanasia il primo anno ha provocato 60 morti, nel 2015 invece i morti sono stati 15.000. Perché si passa in 14 anni da 60 morti a 15.000 morti? Perché ammazzare le persone piuttosto che curarle fa risparmiare una valanga di soldi al sistema. Che facciamo, sopprimiamo i malati perché costa molto meno che curarli? Il caso di Deejay Fabo serve solo a fare la legge”, dice Mario Adinolfi.

Deejay Fabo a parte, sulla questione obiettori di coscienza Mario Adinolfi va su tutte le furie: “I medici dovrebbero essere tutti obiettori. Avete letto il giuramento di Ippocrate? Avete mai trovato un caso di una donna che non è mai riuscita ad abortire? Dicono che i casi sono in aumento, ma non c’è neanche uno! Non c’è nemmeno una persona che non è riuscita ad abortire in Italia. Hanno abortito  105.000 persone e mi dite che il problema è che in questo Paese non ci sono i medici che fanno abortire? Il problema è che non nascono i bambini, non che le donne non possono abortire! Non capite un cazzo, avete capovolto le priorità. Fanno un bando incostituzionale contro i medici cattolici e voi non reagite, la discriminazione vale solo se c’ho le piume di struzzo addosso. Ma ragionate col culo? Non troverete mai una donna che vi racconti che non è riuscita ad abortire, perché ahimè la valanga di aborti viene tranquillamente gestita dal sistema sanitario nazionale. Questo degli obiettori è un finto problema. Trovatemi una cacchio di storia, fate i giornalisti seri, non fate quelli che copiano mille riassunti, ragionate con la testa vostra. Quelli sugli aborti clandestini sono dati farlocchi”.