L’Unar ha lavorato bene e deve continuare a lavorare. Va controcorrente Monica Cirinnà, senatrice del Partito Democratico, intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del format ECG, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. La senatrice dem, poi, critica velatamente il servizio delle Iene sull’Unar.
Monica Cirinnà prima di parlare dell’Unar e di dire la sua sul servizio delle Iene si è espressa a proposito delle problematiche interne al Partito Democratico: “Qualcuno già da tempo aveva deciso di rompere il Partito Democratico e di andarsene per ragioni incomprensibili ai più, per personalismi e per problemi di esserci in certi ruoli. Con la candidatura di Andrea Orlando probabilmente quella falla che si apre con l’uscita di D’Alema, Bersani e Speranza può tranquillamente chiudersi. Orlando è persona stimabile e uomo del dialogo, con la sua candidatura possono tenersi all’interno dei gruppi parlamentari alcune persone che si sentivano un po’ strette nella maggioranza di Renzi. Io, comunque, penso che l’Italia abbia bisogno di un cambiamento dirompente e che solo Renzi possa continuare ad interpretarlo”.
Monica Cirinnà sull’Unar e sul servizio delle Iene: “L’Unar è un luogo importante che è un ufficio nazionale contro le discriminazioni e non solo le discriminazioni razziali e quindi è chiaro che da oltre due anni con l’entrata nel dibattito politico della partita unioni civili anche le associazioni per i diritti delle persone LGBT siano entrate nel dibattito politico. E’ chiaro che l’Unar se ne occupi. Dietro al clamore della roba delle Iene ci sono atti di omofobia quotidiani. L’Unar deve continuare a lavorare, fino ad ora ha lavorato bene. L’Unar fa un bando per dare contributi e sostegno ad associazioni che cercano di combattere la discriminazione, discriminazione di vario tipo. Ci può essere stato un errore nel non andare a controllare a chi erano stati dati i fondi, dopo però un regolare bando, anche se si potevano preferire le onlus. Dietro a questa partita si è scatenato il peggio dell’omofobia dei giornali, della televisione e di tanti personaggi più o meno vicini alla politica. La questione vera è che noi siamo un Paese omofobo, queste situazioni non fanno che peggiorare una partita di inclusione e di rispetto che invece noi dovremmo portare avanti. Il servizio delle Iene? Sangue, sesso, soldi, qui c’è tutto, forse non c’è un omicidio, quindi non c’è sangue, ma sesso e soldi ci sono, quindi le Iene hanno fatto il boom di ascolti utilizzando questo argomento. Hanno ottenuto il risultato che volevano ottenere, anche se non credo che gli autori delle Iene volessero ottenere le dimissioni del dirigente dell’Unar. Comunque, se un errore c’è stato si accerterà l’errore. A me dispiace che in questo momento ci sia un importante ufficio dell’amministrazione senza una guida. Spero presto in una nuova nomina e spero che le associazioni onlus senza scopo di lucro siano quelle maggiormente sostenute”.
Sull’omofobia in Italia Monica Cirinnà è categorica: “L’Italia di basso livello culturale vive di stereotipi. Lo stereotipo che viene affibbiato all’omosessuale è quello di essere un libertino sporcaccione che non ha alcun interesse ad una vita relazionale di coppia stabile ma che cerchi semplicemente relazioni sessuali. Non ci dimentichiamo, però, che corna, sporcaccioni e scambisti sono anche nelle famiglie cosiddette normali”.