Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Continua, il dibattitto sullo stadio della Roma, ad infiammare la maggioranza del Campidoglio. Smeriglio, a tal proposito, ha dichiararo di essere favorevole al progetto spiegando: “Personalmente sono a favore di tutti quegli investimenti che migliorano la qualità dei servizi della mia città. Penso che nel calcio contemporaneo le società hanno bisogno di strutture per competere a livello internazionale. Quindi sono a favore della costruzione del nuovo stadio della Roma. La Regione ha fatto un’operazione di grandissima trasparenza, ha aperto una conferenza dei servizi, è tutto online, accessibile. Quindi la nostra posizione è di valutare se questo progetto sta in piedi da tutti i punti di vista, dall’impatto economico a quello ambientale. Bisogna verificare la fattibilità sul piano tecnico. Al Comune di Roma invece si passano il cerino da una mano all’altra, senza avere il coraggio di dire quello che pensano. E’ grave avere un’amministrazione che non decide su niente. Devono dire se lo vogliono fare o no. La telenovela a 5 stelle interessa poco ai romani e ai tifosi della Roma”.
Il vicepresidente della Regione Lazio parla inoltre del nuovo progetto Pisapia, nato per rivoluzionare la politica e modificarla radicalmente. “Siamo alla vigilia di un nuovo sconquasso, di un cambiamento di quadro politico molto rilevante –ha affermato Smeriglio-. Se da qui a domenica dovesse determinarsi la rottura nel PD saremmo di fronte ad uno scenario completamente inedito, con una serie di rischi per il sistema Paese. In questo contesto, l’iniziativa di Pisapia a cui partecipo convintamente è l’idea di mettere in pista una proposta politico-culturale di ispirazione ulivista. Se si dovesse determinare una riaggregazione a sinistra con più personalità io posso essere solo che contento, la mia preoccupazione è per il Paese. Con questa legge elettorale, attualmente in essere, andiamo incontro ad una fase di grandissima instabilità perché nessuna forza politica è in grado di raggiungere il 40%. E’ uno scenario simile a quello che ha attraversato la Spagna negli ultimi 20 anni. Sono preoccupato perché, mentre l’economia in maniera lieve dà qualche segno di ripresa, noi invece di essere pronti a rilanciare e a mettere in pista risorse, saremo accartocciati su noi stessi dentro un dibattito che riguarda i rapporti di forza tra le componenti politiche. Se i Paesi non vengono governati vincono i populismi, vincono i forconi. Pisapia oggi è a Londra e sta incontrando Corbyn, noi ci muoviamo dentro quel profilo lì: Corbyn, Sanders, Hamon, cioè dei profili di sinistra non conservatrice che punta all’innovazione e che sfida il resto del campo progressista da sinistra, altro che stampella di Renzi. Il giudizio su Renzi l’hanno dato gli italiani il 4 dicembre e mi sembra un giudizio definitivo”.