Ce ne sono per tutti i gusti, tutti i palati e ogni tasca. Adatti ai meno esperti, a chi non si è mai messo ai fornelli, ai più avvezzi e agli appassionati. Spopolano i corsi di cucina e le proposte sono le più svariate, dai piatti della tradizione italiana agli aperitivi fino alle scelte esotiche. Quali sono i motivi di questo successo? A questa domanda e a tante altre ha risposto Luigi Marchitelli, chef della didattica di Eataly Roma, intervistato a “Il mattino ha la cultura in bocca” da Emanuela Valente.
Perché i corsi di cucina piacciono così tanto? Qual è la sua idea dopo anni di insegnamento?
Dopo anni di didattica, mi rendo conto che le persone sono sempre più interessate alla questione cibo, al mondo del mangiare, per fortuna, in maniera consapevole. I corsi hanno successo perché sono l’occasione per trascorrere una serata diversa e per conoscere nuovi piatti, nuove tecniche di cucina. La gente si iscrive sia per divertirsi sia per passione.
Quali sono i corsi più seguiti?
Se dovessi fare una classifica, al primo posto si piazzano quelli dedicati alla pizza, seguiti dal pane e dalla pasta fresca.
Chi sceglie di iscriversi a un corso di cucina?
In maggioranza sono giovani uomini, tra i 30 e i 40 anni. Sono tantissimi gli appassionati che solitamente si dedicano ai fornelli e che cucinano tutti i giorni e decidono di approfondire piatti, tecniche, ricette. Sono meno le donne e di solito vengono perché il corso è stato loro regalato. E frequentano quelli che vanno più di moda, come l’aperitivo finger food, la cucina vegana. Gli uomini invece sono per la sostanza, secondi piatti, carne, pizza e corsi di cucina etnica.
Ascolta l’intervista https://www.tag24.it/wp-content/uploads/2017/02/INTV-CHEF-MARCHITELLI.mp3