Giornalista radiofonico che ha festeggiato da poco i 25 anni di carriera e volto televisivo, Pierluigi Diaco è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del format ECG per lanciare la sua proposta-provocazione a proposito del Festival di Sanremo. 

Pierluigi Diaco ha lanciato una proposta provocazione alla Rai: diritti radiofonici delle serate di Sanremo gratuiti per tutte le radio private. Lo stesso Diaco precisa: “La mia è una proposta che ha il sapore della provocazione, ovviamente è la Rai a produrre il Festival ma la Rai è una azienda che in gran parte si finanzia con i denari pubblici. Il Festival è un patrimonio culturale, le radio decretano durante e dopo il successo dei brani, è arrivato il momento di consentire alle radio private la possibilità di mandare in onda le cinque serate con l’audio del palco e con il commento dei conduttori in studio. Sarebbe un modo per arrivare a più persone possibile. Bisogna coinvolgere quella che è l’industria culturale più attiva del Paese, le radio. E’ bellissimo pensare ad un Festival di Sanremo in contemporanea sulla Rai e in tutte le radio private italiane, sarebbe un evento che coinvolgerebbe quell’industria che consente alla musica di stare in piedi”.

 

Pierluigi Diaco non ha dubbi su chi sia la vera vincitrice di questo Festival di Sanremo: “Sono molto emozionato, su quel palco c’è la mia migliore amica, Paola Turci. Sono molto felice, emozionato, nel verificare che il suo talento, la sua bellezza, il suo mondo interiore, la sua intensità, sia in qualche modo arrivata al pubblico a casa. Questo dimostra che non è detto che il mercato musicale nel nostro Paese debba essere solamente animato dai giovani, in questi anni si è usata troppo la parola rottamazione, perché il nuovo non è necessariamente meglio di per sé. Dentro a una voce c’è una storia, quando canta Paola Turci, Fiorella Mannoia, Albano o Masini, si intende che quella voce non è solamente tecnica, ma ha anche altro, ha una storia. Paola Turci ha già vinto il Festival, che non si vince con il podio, ma si vince quando una canzone e una artista riesce a sgrammaticare la sceneggiatura televisiva e al tempo stesso ad imporsi malgrado le previsioni. Non c’è dubbio che Paola Turci da questo punto di vista si è imposta come pochi altri. Maria De Filippi? Può piacere o non piacere, ma è naturale, è lì senza una gioia artificiale ma con la consapevolezza di dover condurre una gara. E’ molto vicina a chi sta a casa, non ci sono barriere, non c’è celebrazione, non è la classica messa cantata”.

 

Su Virginia Raggi il giudizio di Pierluigi Diaco è categorico: “Io sono stato l’unico a scendere in piazza a Roma con un flash mob cui hanno partecipato cinque persone. Non c’era nessuno, ma il mio è stato un atto situazionista marinettiano, credo con tutta la buonafede con cui gli elettori romani hanno sperato che la signora Raggi cambiasse la città, che l’inadeguatezza e la mediocrità politica che la Raggi rappresenta sia sotto gli occhi di tutti. Mi colpisce il fatto che i romani non scendano in piazza e non si facciano sentire e lo dico da romano. Amo questa città, è curioso e preoccupante che i romani non si riprendano questa città”.