Carlo Giovanardi, senatore di Idea, attacca Sanremo 2017. Ecco cosa ha detto il senatore di Idea Carlo Giovanardi su questa edizione del festival di Sanremo intervenendo stamattina ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del format ECG.
Carlo Giovanardi è tornato a parlare del festival di Sanremo: “Non lo vedo, ma leggendo capisco che per 20, 30 anni, il Festival di Sanremo era rappresentato dalle canzoni che ne uscivano, il giorno dopo il Festival la gente cantava le canzoni del Festival, oggi invece Sanremo è diventato uno spettacolo in cui non ci sono più le canzoni, sono un tema marginale. Poi naturalmente siamo di nuovo all’enfatizzazione di argomenti, ormai per me triti e ritriti, che possono andare bene quando fanno i gay pride ma non nelle trasmissioni della tv di Stato. Il Parlamento Europeo, il Parlamento italiano, le femministe, stiamo lì a dire che l’utero in affitto è una schifezza, che non si comprano i bambini, che farlo significherebbe tornare alla schiavitù, e zacchete, chi ci viene proposto come modello? Chi va a comprarsi i bambini all’estero! Comprarsi i bambini è una roba immonda, che ci fa tornare indietro di centinaia di anni e poi dal palcoscenico di Sanremo che cosa viene enfatizzato?Quelli che dicono che tirano fuori 150.000 euro, si vanno a comprare il bambino e se lo portano via. Questo è un paradosso”.
Sanremo 2017 a parte, Carlo Giovanardi è tornato anche su chi propone di impedire la navigazione sui siti pornografici nel nostro Paese: “I miei nipoti iniziano ad avere l’età in cui prendono in mano il telefonino. Capita, se non c’è controllo, che bambini di 8 o 9 anni accedano a siti porno, a siti tra i più torbidi e inquietanti dal punto di vista delle immagini. Bisogna domandarsi se questo bombardamento, totalmente al di fuori della realtà, sia giusto. Un bambino può anche immaginare che incontra una donna e tac, diventa automatico che possa con questa donna consumare del sesso. Ma non è che c’è qualche relazione tra questo bombardamento diseducativo e anche comportamenti sbagliati, di bullismo? Secondo me qualche domanda di questo tipo bisognerebbe porsela. Bisognerebbe rendere molto complicato l’accesso ai siti porno. Il problema è che una volta se uno voleva fare delle scelte quelle scelte le faceva consapevolmente, andava al cinema, andava a teatro. Ora invece il porno ti invade, invade anche i progetti educativi, magari distorcendoli”.