Spread, spread, spread. Non si parla d’altro. Era un po’ scemato questo tema negli ultimi mesi ma ora è tornato sulla scena prepotentemente. Ne parla anche Renato Brunetta, Presidente dei Deputati di Forza Italia, che oggi è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Il suo intervento ha toccato molti aspetti dell’argomento “spread”. Ecco i passaggi chiave della diretta di Radio Cusano Campus, emittente dell’ateneo Niccolò Cusano.
Cos’è lo spread lo sappiamo tutti ma forse no. Ecco perché ne parla Renato Brunetta su radio Cusano Campus. Di seguito i passaggi chiave:
Sullo spread: “Che lo spread aumenti è un fatto negativo, che aumenti sul mercato secondario non incide direttamente sulle aste, però alla fine crea un clima negativo per le aste. Quindi quello che sta accadendo non impatta in nulla nel costo del nostro debito, però è un segnale che ci porta a dire che il mercato si fida di meno dei nostri titoli pubblici, per cui quando andremo a fare le aste e a rinnovare le scadenze sappiamo che dobbiamo pagare di più. E’ aumentato non solo in Italia. In Francia magari è aumentato per la discesa in campo della Le Pen con le sue dichiarazioni e allora magari i mercati si sono innervositi. E via via, come delle onde nel lago con il sasso che cade, questo tipo di atteggiamento si è registrato anche negli altri Paesi”.
Sulle nuove privatizzazioni annunciate da Padoan: “Padoan non è credibile, ha la faccia di bronzo. Nei mille giorni di Renzi ha sempre detto che il debito sarebbe stato ridotto l’anno successivo e non è successo, anzi ogni anno il debito è aumentato. Nei 3 anni di Padoan il Paese è cresciuto pochissimo e il debito è aumentato. Se non ci fosse stato il Quantitative Easing di Draghi molto probabilmente i mercati si sarebbero già incazzati molto di più con l’Italia”.
Su Draghi che dice che l’Euro è irreversibile: “Draghi fa il suo mestiere di pompiere. L’Euro non è un dogma. Da un punto di vista filosofico nessuna costruzione umana è irreversibile. Le unioni monetarie nella storia dell’Europa, si sono formate, a volte hanno funzionato, a volte sono implose”.
Sull’Unione Europea: “Non si può avere un’Europa monetaria, bancaria, senza avere anche un Banca Centrale Europea simile alla Federal Reserve -ha sottolineato Brunetta-. Non è possibile che i singoli Paesi dell’Eurozona abbiano ceduto la loro sovranità monetaria e però poi siano i singoli Paesi a doversi arrangiare per contrastare la speculazione. Siamo sottoposti a continui ricatti da parte dei mercati internazionali che possono vedere il convoglio più lento, l’economia più in difficoltà, possono attaccarla, pensando di farla franca attraverso le contromisure che la BCE può non adottare. Per questo c’è molta disaffezione nei confronti dell’Europa e dell’Euro. L’Euro è stata una grandissima invenzione, però noi non possiamo cedere la sovranità monetaria ed essere in balia dei mercati, non avendo un sistema di garanzia. Quindi qualcuno può chiedersi se è valsa la pena cedere la nostra sovranità monetaria”.