Siamo chiamati a restituire ai figli l’angolo di mondo che abitiamo, migliore di come lo abbiamo ereditato. “Migliore, non peggiore!” Seppure scoraggiati da dinamiche sociali problematiche, non esiste giustificazione ai maltrattamenti perpetrati sui bambini, non esiste discolpa – e probabilmente neppure perdono – per chi agisce duramente con persone candide. “Parliamo di un fenomeno complesso”, ha detto Sandra Zampa, vicepresidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza. “La tipologia degli abusi è molto diversa. C’è sicuramente un fattore culturale”, ha aggiunto la deputata del PD. “Si pensa che le punizioni fisiche possano essere la strada, anzi più severe sono e meglio è, questo va messo dentro alla questione culturale, così come c’è anche una questione di cultura di genere.”

L’argomento è stato approfondito a #genitorisidiventa, il programma per genitori di Radio Cusano Campus, e si è pure parlato di negligenze genitoriali, più specificatamente di “contingenze dell’essere genitori oggi che porta a ritenere che molte famiglie non reggono il peso e i bambini diventano le vittime e il luogo in cui i problemi della famiglia si scaricano. Vale per situazioni di degrado e povertà, dove progressivamente i bambini sono abbandonati a se stessi, non sono curati. E’ una forma di maltrattamento il non avere cura.  E’ evidente che dobbiamo essere cauti nella lettura dei dati e saper distinguere tra abuso fisico, sessuale, e la punizione fisica. Sono del tutto diversi gli interventi che vanno fatti non solo della presa in carico e cura del minore, ma anche di intervento sulla famiglia, e sugli autori di quelli che diventano reati. […] I dati ci dicono che c’è una tipologia di maltrattamenti che riguarda più i bambini stranieri, pare crescano da soli e vengono lasciati. Quello della trascuratezza riguarda il problema della povertà fisica, economica, educativa. I bambini vengono in qualche caso privati della volontà di leggere un libro, o andare a cinema. Riguarda molto gli stranieri. Lì c’è un problema culturale. L’altro aspetto riguarda la questione di genere, le bambine per questioni di fede e religione vengono represse, segregate. C’è anche l’idea della proprietà del padre. […] Il disegno di legge prevede il monitoraggio del fenomeno, e molta formazione, ci si deve accorgere immediatamente del problema. Ci sono segnali che devono essere immediatamente colti e approfonditi.”

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