Giuseppe Lumia, senatore Pd, ex presidente della commissione antimafia, è intervenuta questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Sulla decisione di Riina di parlare al processo sulla Trattativa. “Tanta attesa, stesso copione. Il copione che dovrà recitare Riina prevede a mio avviso tre elementi: dovrà dimostrare di essere ancora un capo, il popolo di Cosa Nostra ha le sue dinamiche e le sue strategie e vuole sapere se lui è ancora un capo in grado di guidarlo, per lui farsi vivo, farsi sentire è una questione essenziale.

GIUSEPPE LUMIA AI FIGLI DI RIINA: “CONVINCETELO A COLLABORARE”. ASCOLTA L’INTERVISTA INTEGRALE 

Secondo punto Riina deve spiegare bene che quella trattativa allora non la fece per vendere Cosa Nostra ma per acquisire vantaggi, quindi deve cercare di dare la sua lettura di quegli anni. La terza cosa è lanciare messaggi trasversali, e dire a chi ha colluso negli apparati, nelle istituzioni, nella politica e nell’economia, attenzione perché Riina è Riina e con Riina non si scherza.”

Sui segnali che potrebbe lanciare Riina.  “Bisogna capire le dinamiche interne a Cosa Nostra allo stato attuale e il suo rapporto con Matteo Messina Denaro e gli altri boss, oltre alle condizioni della stessa famiglia di Riina che a Corleone è stata colpita ripetutamente.  Bisogna comprendere anche il ruolo dell’altro figlio che da più di quindici anni è in carcere. Io non mi aspetto comunque grandi novità, se non il copione di sempre che però non va sottovalutato. E’ bene dire: ‘caro Riina, sappiamo che vuoi strumentalizzare il processo ma stavolta lo stato e la società civile non si lasciano incantare o intimidire.’”

Su Riina jr padrino di battesimo e la censura del Vescovo. “La severità è la strada giusta. Ho sempre detto ai figli di Provenzano e lo dico ora ai figli di Riina. Su di loro incombe una maledizione, per chi crede di tipo spirituale, per chi non crede di tipo laico. Questa maledizione in uno stato democratico si può recuperare solo in un modo, creando uno scarto vero e reale con il passato. Mi aspetto da questi figli che invece di fare i vigliacchi e di sfruttare i tesori e la forza di Cosa Nostra come i figli di Provenzano,  di trovare  il coraggio, di prendere il papà per le orecchie e convincerlo a collaborare apertamente con lo Stato e a dire basta a Cosa Nostra  con i fatti e con una collaborazione trasparente e piena in grado di svelare il sistema di potere che ha alimentato la mafia e le mafie.