Per molti la questione della legge elettorale è andata come ci si aspettava. L’operato della Corte Costituzionale tende a seguire linee precise. Come la pensano i politici? Dice la sua Roberto Calderoli, vice presidente del Senato per la Lega Nord, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto in diretta durante la sua intervista su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.
Roberto Calderoli, vice presidente del Senato per la Lega Nord, ha le idee chiare sulla legge elettorale così come è uscita dal lavoro della Corte Costituzionale. Ecco i passaggi chiave del politico su Radio Cusano Campus:
Sulla legge elettorale dopo la revisione della Consulta: “Prendo atto del lavoro fatto dalla Consulta e credo che abbia svolto onestamente il suo lavoro. Personalmente sarei andato anche un pochino oltre, avrei considerato incostituzionale anche il premio di maggioranza sopra il 40%, allo stato attuale non ha senso di esistere, avrebbe avuto senso se avesse vinto il sì al referendum. Se il Senato continua ad essere così com’è, non ha senso che ci sia un premio di maggioranza alla Camera e invece il Senato sia eletto col proporzionale. Anche il tema dei capilista bloccati non capisco come possa essere considerato costituzionale. L’aspetto positivo è che da domani potremmo tornare al voto, cosa che però non avverrà”.
Su come ne esce il Parlamento: “La Consulta non ha tirato le orecchie al Parlamento, l’ha bastonato, dopo che la stessa cosa ha fatto il popolo italiano. La bocciatura della riforma costituzionale al referendum, la bocciatura della Consulta della legge elettorale che ne era figlia, significano una bocciatura del Parlamento che quelle leggi le ha votate. A questo punto il Parlamento deve andare a casa. La decisione della Corte può avere delle ricadute sul Senato. Anche al Senato ci saranno i capilista bloccati e la doppia preferenza, credo che nessuno ci abbia pensato fino ad ora”.
Su eventuali incongruenze: “I due sistemi sono incoerenti. Alla Camera ci sarà un sistema proporzionale puro che spinge alla frammentazione delle forze politiche con uno sbarramento al 3%. Al Senato invece ci sarà un maggioritario che favorisce le coalizioni, con uno sbarramento completamente differente. E’ il paradosso del paradosso. Se in un mese riusciamo a mettere a posto le cose ok, altrimenti andiamo a votare così e poi il nuovo governo aggiusterà la legge. Mattarellum? E’ la meno peggio delle leggi possibili, ma non basta fare annunci, bisogna tradurlo nella volontà che un parlamento possa approvarlo, cosa che non c’è”.
Sulle difficoltà di fare una legge elettorale: “La complicazione è dovuta all’assenza totale della classe politica. Ci sono persone che guardano solo al loro orticello e sono incapaci di guardare all’interesse del Paese. Il successo di Grillo non è basato sulle loro capacità, sul programma, è basato sull’incapacità degli altri di dare risposte politiche. La gente vuole risposte ai problemi del lavoro, dell’immigrazione, noi invece stiamo a masturbarci mentalmente sempre su questi temi, è una cosa inaccettabile”.
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